I consiglieri regionali del M5S oggi hanno riferito che la capogruppo comunale M5S di Arenzano Sabrina Traverso “ha denunciato le palesi intimidazioni cui è sottoposto chi dissente con l’operato della giunta arenzanese” e hanno espresso “massima solidarietà” aggiungendo che il Movimento “è vigile e seguirà tutta la vicenda”.
Ecco le dichiarazioni diffuse oggi da Traverso.
“Rivendico il diritto di svolgere liberamente le mie funzioni di consigliere comunale e di denunciare le irregolarità, quando se ne ha sentore, agli organi preposti.
Inaccettabile che, pur di colpirmi e soprattutto intimidirmi pubblicamente, in un recente Consiglio comunale alla presenza del pubblico, il sindaco (Luigi Gambino, ndr) abbia preso la parola dichiarando di voler procedere a una manifestazione di sentimenti e nel farlo l’abbia rivolta unicamente a me in qualità di consigliere.
Una lunga disamina durata 2 ore, evidentemente studiata per colpirmi, sottoponendomi a un abnorme e non consentito giudizio personale.
A riprova di ciò, in quell’occasione, da un mio post su Facebook scritto il 29 giugno 2018 è stata estrapolata una frase, senza rileggere interamente il testo per contestualizzarlo, usata per accusarmi di aver procurato offese ai colleghi consiglieri. Si è voluto inoltre far intendere che io ricorra abitualmente ai social per esprimere ingiurie.
Come già ribadito verbalmente, ricordo al sindaco di Arenzano che le ‘espressioni di sentimento’ si possono utilizzare quando hanno per oggetto un fatto, temuto o sperato, di interesse locale o nazionale, come da regolamento del Consiglio comunale.
Quando invece sono questioni concernenti persone e chiamano in causa condotta, meriti e demeriti, una seduta non può essere pubblica e le questioni vanno affrontate a porte chiuse.
Evidentemente, con le mie ultime denunce alla Procura della Repubblica in merito ad alcuni ingenti finanziamenti della Regione Liguria, gestiti senza la dovuta trasparenza, e alla Procura della Corte dei Conti in merito alla transazione Borgo Tinto avvenuta tra il Comune di Arenzano e la società Tym (che potrebbe generare un danno erariale alle casse del Comune) ho scombussolato molte carte in tavola.
Il clima che si era creato era diventato pesante al punto che mi sono vista costretta a rivolgermi a un avvocato.
E’ da quando mi sono insediata che da parte del sindaco, in qualità di presidente del Consiglio, si è teso a ‘parlarmi sopra’, a non darmi sempre la parola o a chiudere tempestivamente alcune mie dichiarazioni andando subito al voto.
Insomma, tutta una serie di atteggiamenti che sono andati in crescendo fino ad arrivare al Consiglio comunale in oggetto, in cui ho subito un vero e proprio processo personale da parte del sindaco, del capogruppo della maggioranza e da alcuni esponenti di minoranza, limitandomi pesantemente nelle mie funzioni e assimilando il modus operandi a un palese caso di mobbing: prova ne è anche l’assenza di audio nel video del Consiglio in cui, selettivamente mi verrebbe da dire, non si sente il lungo discorso del sindaco.
Dichiarare che nessuno in passato si è mai sognato o permesso di rivolgersi agli organi di giustizia contabile o penale per risolvere contenziosi riguardanti la giunta di Arenzano, non è edificante né per l’amministrazione odierna né per quelle passate. Se così fosse, allora mi compiaccio della mia libertà di pensiero e azione e ribadisco che non accetto minacce e intimidazioni. Continuerò a fare il mio dovere nell’interesse della cittadinanza”.