Arriva a La Spezia l’Alveare che dice Sì!, la rete di gruppi d’acquisto online, combinare tecnologia e agricoltura
Arriva a La Spezia l’Alveare che dice Sì!. Combinare tecnologia e agricoltura sostenibile per accorciare la filiera e permettere a chiunque di fare la spesa online direttamente dai piccoli produttori del territorio: L’Alveare che dice Sì! è il progetto che sta diffondendo in Italia un modello di acquisto etico e sostenibile. Grazie alla piattaforma www.alvearechedicesi.it, chiunque può fare la propria spesa direttamente dai piccoli produttori del territorio, sostenendo l’economia locale e il consumo di prodotti freschi, genuini e a chilometro zero. La rete degli Alveari ha già conquistato più di 160.000 consumatori su tutta Italia, e il prossimo 23 settembre inaugura un nuovo punto a La Spezia, dopo quelli di Genova e Savona.
Un nuovo modo per vendere e comprare i prodotti locali utilizzando internet e la sharing economy: questa l’idea alla base de L’Alveare che dice Sì!, progetto nato in Francia nel 2011 e sviluppatosi rapidamente in tante regioni d’Italia, e che apre ora a La Spezia.
L’Alveare che dice Sì! è una piattaforma online che permette una distribuzione più efficiente dei prodotti locali, per dar vita a un modello di impresa sociale: la piattaforma di vendita favorisce infatti gli scambi diretti fra agricoltori locali e comunità di consumatori, che possono vendere online e ritrovarsi una volta alla settimana in mercati temporanei a Km 0, conosciuti come Alveari. Ad oggi sono più di 250 gli Alveari presenti in Italia, e 3000 i produttori che li riforniscono.
L’Alveare di La Spezia
Il luogo che ospiterà la distribuzione settimanale della spesa è il bar La maggiolina – Cibo, socialità, cultura, all’interno del parco XXV Aprile in viale Italia, 497. Dal 23 settembre, ogni venerdì dalle 18:30 alle 19:30, i gestori dell’Alveare Silvia e Giorgio distribuiranno la spesa sostenibile insieme ai 10 produttori locali che hanno deciso di far parte del progetto, proponendo un’offerta di prodotti molto varia: frutta, verdura, carne bovina, formaggi e uova ma anche pane casereccio, succhi di frutta, conserve e vino.
I produttori associati sono stati selezionati nel pieno rispetto del chilometro zero: distano infatti in media 22 km dall’Alveare.
Le vendite si apriranno venerdì 16 settembre (è possibile iscriversi e fare la spesa a questo link https://thefoodassembly.com/it/assemblies/13989) mentre a partire dal 23 settembre sarà possibile ritirare i prodotti e conoscere gestori e produttori dell’Alveare, che per l’occasione organizzeranno una degustazione inaugurale dei migliori prodotti locali, degustazione aperta a tutti, iscritti e non.
È possibile iscriversi gratuitamente all’Alveare di La Spezia cliccando su questo link: https://thefoodassembly.com/it/assemblies/13989
Come funziona L’Alveare che dice Sì!
I produttori locali si iscrivono al portale www.alvearechedicesi.it e si uniscono in un “Alveare”, mettendo in vendita online i loro prodotti: frutta, verdura, carne, formaggi. I consumatori che si registrano sul sito possono acquistare ciò che desiderano presso l’Alveare più vicino casa, scegliendo direttamente sulla piattaforma, senza abbonamenti o minimi d’ordine.
Il ritiro dei prodotti avviene settimanalmente nel giorno della distribuzione organizzata dal gestore dell’Alveare, cioè colui che ha preso l’impegno di tenere il contatto con gli agricoltori e che si occupa di pianificare eventi, aperitivi e visite guidate nelle aziende dei produttori per creare un vero network di relazione e conoscenza diretta. Chiunque può diventare gestore di un Alveare: dal libero professionista all’impiegato, dal pensionato allo studente. La gestione di un Alveare è un’attività complementare che prevede una remunerazione che può diventare interessante come reddito complementare; una professione della nuova Gig economy che per qualcuno è già diventata unica occupazione, permettendo al gestore di “vivere di Alveare”.
L’incontro tra agricoltori e consumatori può avvenire in luoghi diversi, dal bar al ristorante, dal cinema al vivaio, fino alla sala dell’associazione che mette a disposizione i propri spazi. Lo spirito però è sempre lo stesso: permettere ai produttori di vendere direttamente e in modo facile e dare ai consumatori accesso ad alimenti freschi, locali e di qualità, rivalutando il cibo e il suo ruolo nella promozione di uno stile di vita sano.
In questo meccanismo, che mette al centro la comunità e la genuinità dei prodotti, è fondamentale il ruolo della tecnologia: la piattaforma è stata sviluppata lavorando a stretto contatto con gli utilizzatori, per modernizzare ed accelerare la filiera corta e promuovere un modello di commercio più equo.
Chi è l’Alveare che dice Sì!
L’Alveare che dice sì! è una startup nata nel 2015 con base a Torino e Milano.
È un progetto che ha origine in Francia nel 2011 col nome di “La Ruche qui dit Oui”, e che nel paese transalpino ha ottenuto un enorme successo: ad oggi sono più di 1000 gli alveari presenti Oltralpe.
In Italia sono già sorti oltre 250 Alveari su tutto il territorio nazionale.
Maggiori informazioni su: www.alvearechedicesi.it e sul sito noi.alvearechedicesi.it