“Rispetto a quello che ci eravamo prefissati è un risultato a metà. Resta l’amaro in bocca per non avere portato a termine una revoca, a causa di fattori oggettivi: la timidezza in questa battaglia da parte delle altre forze politiche e un contratto siglato nel 2013 che, solo grazie alle nostre insistenze, è stato reso pubblico e poi messo in discussione.
Sappiamo bene che la penale stabilita per la revoca era di 25 miliardi di euro.
In qualche modo lo Stato sta ricominciando a svolgere il ruolo ma, da genovese e cittadina, non posso fare a meno di pensare che l’accostamento tra le 43 vittime del Ponte Morandi e i 9 miliardi incassati da Benetton sia improponibile”.
Lo ha dichiarato ieri sera la senatrice genovese del M5S Elena Botto in merito alla cessione di Aspi al consorzio di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).
“L’esposto alla procura del Comitato Ricordo Vittime del Ponte Morandi – ha aggiunto Botto – che denuncia finanziamenti illeciti ad Aspi ottenuti tramite distorsioni nell’applicazione delle tariffe, apre comunque a ipotesi che, se confermate, sono agghiaccianti.
Mi auguro che la Giustizia prosegua e accerti lo status delle cose e stabilisca una verità anche su questo, perseguendo le responsabilità del caso, se accertate, e risarcendo nel caso i contribuenti”.