“Alcuni cittadini stranieri extracomunitari hanno presentato un ricorso civile in cui contestano la graduatoria provvisoria approvata dal Comune di Genova per l’accesso alle case popolari al fine di ottenere l’alloggio a discapito di altre famiglie in gravi difficoltà.
Dalla graduatoria risulta che siano stati giustamente esclusi diversi stranieri anche per la mancanza di un logico requisito, ossia di non possedere diritti di proprietà o altri diritti reali di godimento su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare ubicati all’estero, e quindi della documentazione che attesti che tutti i componenti del nucleo familiare richiedente non posseggono alloggi adeguati nel Paese di provenienza.
Requisito e documentazione che, peraltro, sono in sostanza previsti dal regolamento regionale ligure.
Tuttavia, la giurisprudenza appare contraddittoria.
Se da un lato una sentenza del Tar della Lombardia ha ribadito l’onere per il richiedente straniero di dimostrare di non avere proprietà nel proprio Paese di origine, dall’altro lato i giudici di alcuni Tribunali civili hanno ritenuto discriminatoria la richiesta della documentazione comprovante tale requisito.
A prescindere dall’ennesimo corto circuito della giustizia italiana, è inaccettabile dare una casa popolare a chi magari ha già una proprietà al suo Paese penalizzando, anzi discriminando, stavolta sì, le famiglie italiane o straniere che non posseggono un alloggio e ora più che mai sono in gravi difficoltà economiche.
Si tratta di applicare le norme vigenti per garantire un principio di equità sociale”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale e commissario provinciale della Lega di Genova Alessio Piana.