L’assessore regionale a Caccia e Agricoltura, Stefano Mai, oggi ha inviato una missiva al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova per chiedere un immediato intervento sul problema animali selvatici.
“Sempre più esemplari di cinghiali, caprioli e lupi vicini alle case – ha spiegato l’assessore Mai – c’é un rischio per l’uomo e per l’ecosistema.
Ci sono troppi animali selvatici in città e vicino ai vari centri abitati della nostra regione. Abbiamo bisogno che sia consentito l’utilizzo dei coadiutori al controllo, ossia cacciatori selezionati e formati per aiutarci nelle azioni di vigilanza faunistica regionale. Il personale regionale e provinciale non può bastare. Parliamo di superfici troppo estese.
A oggi la Liguria è l’unica regione d’Italia che non si può avvalere di questo aiuto perché il Governo ci ha impugnato le leggi regionali che lo consentivano.
Siamo gli unici verso cui è stato intrapreso questo procedimento anche se altre Regioni hanno normato i coadiutori nella nostra identica maniera.
Chiedo ora al Presidente Conte e al Ministro Bellanova che sia consentito di introdurre i coadiutori a livello nazionale. La situazione si sta facendo grave e forse irreversibile.
Con l’isolamento in casa delle persone, questi animali selvatici si stanno spingendo sempre più verso i centri abitati.
Vediamo gruppi di cinghiali che arrivano fino ai vicoli del centro di Genova, caprioli che fanno il bagno in mare o lupi che scendono a valle per cacciare anche di giorno.
Questa situazione porta rischi concreti, come la pericolosità per gli incidenti stradali, o i danni che oramai continuiamo a registrare in agricoltura. Condizioni che già hanno colpito duramente tutta la Liguria negli anni passati.
La preoccupazione più grande, però, è che con un periodo così lungo di quarantena, questi animali possano cambiare definitivamente le loro abitudini, restando vicini ai centri abitati dove è per loro facile trovare nutrimento nei rifiuti. Ciò rappresenterebbe un rischio per le attività umane e un grave danno per l’ecosistema ligure.
Quello che chiedo è un intervento chiaro e rapido da parte del Governo.
Si potrebbe con efficacia permettere a livello nazionale l’utilizzo della figura dei coadiutori. Quello che colpisce è che quest’opportunità è già prevista dalla legge 394 del 1991, ossia la legge quadro delle aree protette che consente di utilizzare i coadiutori nei Parchi regionali.
Ora, se questo è consentito nelle aree di maggior pregio naturalistico, tanto che godono di maggiori tutele, dovrebbe essere ancor di più permesso nel bosco ordinario.
La Liguria è coperta all’incirca per il 75% del suo territorio da boschi. Siamo la regione che in percentuale ne ha di più. Per questo servono strumenti chiari ed efficaci per arginare il problema degli animali selvatici, soprattutto ora che ci apprestiamo a riaprire le attività economiche.
Spero che Conte e Bellanova recepiscano questo nostra proposta e predispongano immediatamente una norma nazionale.
Desidero ringraziare i nostri agenti del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale che sono costantemente impegnati nel risolvere i problemi dei cittadini e delle aziende che ci contattano.
Va precisato che in buona parte di questi animali vengono rilasciati nei boschi, come nel caso di caprioli e tassi, mentre per quanto riguarda i cinghiali, vengono rilasciati nelle aziende faunistico venatorie o nei campi addestramento cani. Solo nel caso in cui non ci siano alternative, e se esistono le condizioni per garantire la sicurezza, vengono abbattuti”.