Assessori al Commercio con Anci scrivono al Governo.
L’assessora al Commercio e Artigianato del Comune di Genova Paola Bordilli ha contribuito, insieme a un foltissimo gruppo di assessori di capoluoghi italiani, alla redazione di un documento di proposte rivolte al Governo che l’Anci ha stilato per supportare nell’immediato il mondo delle micro, piccole e medie imprese del commercio, ma anche dell’artigianato, dell’agricoltura, della pesca e del turismo.
Il documento contiene anche proposte di interventi attuabili dai Comuni per sostenere il rilancio dell’economia locale nella fase di riapertura.
“Dal confronto con altri Comuni – ha affermato l’assessora Bordilli – con orgoglio posso dire che Genova ha già attivato una serie di misure positive e propositive per le categorie economiche.
I Comuni sono il primo ente a contatto con cittadini e imprese e serve che le loro proposte, molte condivise con le associazioni di categoria, vengano attuate con estrema velocità e forte iniezione di liquidità.
Una urgenza assoluta è poi quella di ricevere le linee guida di massima della ripresa sia per i negozi in sede fissa sia per gli ambulanti: programmare la ripartenza non può prescindere da queste indicazioni che dobbiamo ricevere prima possibile per rispetto anche di tutte quelle realtà che sono state chiuse”.
“Scopo dell’incontro – hanno spiegato da Palazzo Tursi – coordinato dal sindaco di Padova e delegato per l’Anci alle Attività produttive Sergio Giordani, è stato quello di trovare soluzioni condivise ed efficaci per riaccendere le vetrine spente, garantire ai cittadini le misure di sicurezza per poter tornare a frequentare le attività commerciali e sostenere la ripresa dopo i tanti sacrifici chiesti ai negozianti dall’inizio dell’emergenza coronavirus.
Tra queste la garanzia di risorse a fondo perduto, aiuti ai negozianti che si ritrovano a fronteggiare problemi quali tasse ma anche bollette e affitti, i costi di sanificazione e quelli per l’acquisto di attrezzature di distanziamento sociale di cui i locali dovranno essere dotati.
L’elenco delle richieste nate dal confronto fra gli assessori comunali si basa sull’esigenza di fornire soluzioni concrete agli operatori: dalla messa in campo di misure dirette di supporto al settore alla rapida definizione di protocolli di gestione dei flussi per le diverse tipologie di attività in vista della riapertura, sino alla definizione di semplificazioni amministrative per velocizzare la riconfigurazione dei locali pubblici ai fini del distanziamento sociale.
Diverse anche le proposte di intervento a gestione diretta dei Comuni, ai quali servono risorse per intervenire sui temi di TARI e COSAP, la riduzione dell’IMU per i locali commerciali a fronte di una riduzione volontaria degli affitti da parte dei proprietari dei locali, la promozione di strumenti tecnologici di aggregazione e marketing territoriale, nella convinzione che l’artigianato e il commercio e i loro prodotti costituiscano una componente del patrimonio culturale di ogni singolo Comune.
Infine, vengono proposte misure specifiche per la sopravvivenza del commercio al dettaglio nei piccoli Comuni a rischio spopolamento.
A parere degli assessori alle attività produttive, dunque, vanno messi in campo interventi che, nel breve periodo, diano alle piccole realtà produttive l’ossigeno per resistere al periodo di chiusura forzata e di ripartenza con le regole di distanziamento sociale e, sul medio e lungo periodo, guardino a queste realtà come svolgenti una funzione pubblica fondamentale, prevedendo azioni e strumenti diversificati in base alla tipologia e alla dimensione comunale”.