Un vaccino vecchio di un secolo, usato per prevenire la tubercolosi, è in via di sperimentazione su medici e infermieri in Australia, nel tentativo di proteggere dal contagio chi opera in prima linea nella crisi del coronavirus.
Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.
Il Murdoch Children’s Research Institute di Melbourne ha reso noto che i suoi ricercatori in malattie infettive hanno avviato uno studio clinico multicentrico randomizzato e controllato sul vaccino detto Bacillus Calmette-Guerin o BCG, precisando che il processo è stato approvato dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom.
Guidato dal professor Nigel Curtis, direttore del gruppo di ricerca sulle malattie infettive dell’Istituto, lo studio si basa su ricerche precedenti che hanno dimostrato come il BCG riduca il livello di virus in persone infettate da virus simili al SARS-CoV-2.
La sperimentazione di sei mesi coinvolgerà 4000 operatori sanitari in Australia, a metà dei quali non verrà somministrato.
I ricercatori sperano di ottenere indicazioni della sua efficacia entro tre mesi, nel qual caso il campione sarà esteso.
A differenza dell’emisfero settentrionale, l’Australia affronterà il coronavirus nella stagione dell’influenza invernale, il che potrà fornire più dati agli studiosi.
Il BCG è stato usato per la prima volta nel 1921 per inoculare i bambini contro la tubercolosi, in un’iniziativa rivoluzionaria che salvò la vita a milioni di persone.
Sebbene originariamente sviluppato contro la tubercolosi, è ancora somministrato a oltre 130 milioni di bambini ogni anno.
Sempre secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, il BCG, prodotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità su scala mondiale e prontamente disponibile, ha dimostrato di rafforzare anche l’immunità “di prima linea” umana, permettendo di rispondere ai germi con maggiore intensità.