“Ieri si è registrato l’ennesimo episodio di violenza su un mezzo dell’AMT, a meno di un mese dalla violenta aggressione avvenuta in via Rimassa. Malgrado il problema sia stato più volte segnalato dalle sigle sindacali di categoria, rimane a tutt’oggi ancora aperta la delicata questione della sicurezza dei lavoratori esposti fisicamente, ogni giorno, al contatto col pubblico. Tema peraltro reso ancora più delicato dal fatto che si tratta di personale con potere sanzionatorio”.
Lo hanno dichiarato oggi i responsabili genovesi di Sinistra Italiana.
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“In una società – hanno aggiunto – mutata e resa più vulnerabile, da diversi fattori sociali ed economici, queste persone si ritrovano spesso ad essere oggetto di aggressioni fisiche o verbali, o veri e propri atti di violenza che, spesso, finiscono per coinvolgere inevitabilmente anche i passeggeri, mettendone a rischio l’incolumità.
Da tempo si parla di misure preventive come la presenza di guardie giurate sui mezzi nelle ore più a rischio, o la tanta citata videosorveglianza, che risulterebbe a suo modo strumento preventivo efficace, eppure ancora lontano dall’essere messo in pratica, considerato anche che il parco mezzi dell’AMT risulta dotato di un gran numero di vetture datate.
Il personale, da tempo, chiede di avere a disposizione un sistema in grado di collegarli direttamente con la centrale operativa e le forze dell’ordine.
Come Sinistra Italiana Genova, ci appare pertanto indifferibile una presa di posizione da parte del Comune e della Regione al fine di trovare una risposta adeguata all’inderogabile diritto dei lavoratori di essere pienamente tutelati nello svolgimento delle loro mansioni”.