Importavano dalla Lituania auto di lusso rubate in Germania e in Belgio. Poi le rivendevano in Italia quasi a “prezzo di saldo”.
Una decina le vetture finora individuate dalla polizia e un centinaio i documenti falsi venduti dalla banda, per un volume d’affari superiore ai 600mila euro. Le auto erano in prevalenza Porsche e Lexus che venivano vendute in media a 30mila euro l’una, mentre è stato stimato in 300mila euro la vendita di documenti e patenti falsificate.
A scoprire il presunto traffico internazionale di una banda ben organizzata sono stati gli investigatori della Squadra Mobile di Savona con un’indagine che ieri ha portato a 12 misure di custodia cautelare e decine di denunce. Sono sette le persone finite in carcere e cinque agli arresti domiciliari.
In carcere è finito un 37enne residente a Bordighera, e alcuni collaboratori che si preoccupavano di procacciare clienti.
In sostanza, secondo l’accusa, le auto venivano trasportate da Belgio e Germania in Lituania, dove un gruppo di persone, agganciato dal 37enne grazie alla compagna lituana 29enne, ora agli arresti domiciliari, si occupava di produrre documenti falsi o correggere il numero di telaio. Le vetture venivano poi materialmente portate in Italia.
Nei guai è finito anche un 43enne, già in carcere per altri reati, che secondo gli investigatori aveva messo in contatto il 37enne di Bordighera con un gruppo di nomadi sinti, i quali truffavano chi proponeva la propria auto online pagandolo con assegni falsi. Le auto poi venivano rivendute da Di Giovanni.
Inoltre, il titolare di diverse agenzie di pratiche auto in provincia di Savona, che avrebbe fornito documenti e patenti false, è stato messo agli arresti domiciliari.
L’indagine della polizia è partita nel 2017 da un documento contraffatto. Gli investigatori, temendo un traffico legato all’immigrazione clandestina, hanno poi scoperto il traffico internazionale di auto di lusso rubate.