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Autunno e Covid, Bassetti: richiamo vaccino a over 65. Per gli altri solo consigliato

Prof. Bassetti riceve vaccino anti Covid di Pfizer-BioNTech (foto d'archivio)

“I dati di Moderna ci dicono che un vaccino aggiornato, o meglio un booster, per Omicron 4 e 5 arriverà a breve, ma a oggi non ho sentito nessuno parlare di come organizzeremo la campagna vaccinale in autunno.

Chi acquisterà i vaccini? Dove si faranno? Negli hub o dal medico di famiglia?

Andrebbe chiarito in questi giorni per prepararci al meglio.

Poi, penso che la dose di richiamo, con un vaccino aggiornato, dovrà andare agli over 65, ai fragili e agli operatori sanitari.

A tutti gli altri si potrà suggerirla e spero che nessuno parli di obbligo vaccinale in autunno, visto che il 90% della popolazione è immunizzata con tre dosi”.

Lo ha dichiarato stamane all’agenzia Adnkronos Salute il prof. genovese Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

“Abbiamo dimostrato anche nel contesto di questa fiammata estiva del coronavirus – ha aggiunto il prof. Bassetti – un’assoluta immaturità come sistema Italia.

La critica non va tanto al ministero della Salute quanto ai miei colleghi che stanno facendo un esagerato allarmismo tipico di chi non è sul campo e non ha affrontato l’infezione ma fa solo teoria.

Oggi abbiamo un’elevatissima circolazione del coronavirus e di Omicron 5. Stiamo seguendo tante persone positive a casa con gli antivirali e in ospedale arrivano sì molti cittadini, ma non hanno la Covid: hanno un tampone positivo e poi altre patologie.

Finché non si diversificherà chi ha polmonite da Covid e chi ha tutt’altro, e un tampone positivo, non ne usciremo.

Lo dico da tempo, i bollettini dovevano essere adeguati alla situazione.

Occorre dare un taglio netto anche ai tamponi eseguiti durante il ricovero ospedaliero. Poi serve organizzare in modo diverso gli ospedali, valutare chi è morto per Covid e con Covid.

Di tutti i paesi che hanno avuta una fiammata estiva del Covid noi sembriamo stare peggio. Questo perché in Italia parlano tutti, ognuno dice la sua ma non hanno mai visto un paziente”.