Un avvocato savonese nei giorni scorsi è stato condannato dal Tribunale di Genova a due anni di reclusione per essersi appropriato di alcune migliaia di euro dai conti correnti di una minore con fragilità e di un uomo poi deceduto per i quali svolgeva le funzioni di procuratore speciale e di amministratore di sostegno.
Il professionista, secondo i giudici, avrebbe dovuto prendersi cura di loro e dell’amministrazione delle loro risorse finanziarie, ma invece non lo avrebbe fatto in modo regolare.
Il pm ha chiesto una condanna a tre anni di reclusione.
Due i reati contestati al curatore: peculato e omissione di atti d’ufficio.
Il legale, secondo la pubblica accusa, non avrebbe depositato i rendiconti obbligatori dei conti di cui era responsabile. Inoltre, avrebbe trattenuto una somma di circa 2mila euro, che invece doveva consegnare alla curatela.
L’accusa di peculato è stata formulata per la gestione di questi soldi che non sono stati trasferiti al nuovo curatore fino a otto mesi dopo la scadenza del suo incarico.
Il giudice ha anche disposto la trasmissione degli atti all’Ordine degli avvocati di Savona per le decisioni competenti.
La vicenda è saltata fuori a seguito della segnalazione effettuata da parte dei famigliari delle vittime e all’avvocato savonese è stato quindi contestato di avere trattenuto alcune migliaia di euro senza destinarli ai beneficiari.
La sentenza di condanna potrà essere impugnata in appello.