Molti parlano di quello che è successo alla Fiera del libro di Torino alla ministra Roccella e anche di quello che è successo al professor Bassetti. Ovviamente in entrambi i casi sia pure con toni differenziati prese di distanza.
Non ho seguito bene i casi, ma consentitemi qui una mia breve riflessione e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano i lettori.
(Insulti al prof. Bassetti: vandalizzato reparto Malattie infettive S. Martino
Violenza: nazifemministe impediscono presentazione libro ministra Roccella)
Da un lato si trattava della presentazione di un libro che probabilmente non sarebbe stato letto da nessuno se non ci fosse stata la contestazione.
Nel secondo caso Bassetti che stava cominciando a perdere un po’ di quella visibilità che aveva, è tornato alla ribalta.
Ci sono altri casi come quello di un medico (donna) che dice che non bisogna mangiare due o tre giorni per settimana e non bere vino e anche questa spopola grazie a uno che gli ha urlato qualcosa contro al Festival del libro.
Scusate se sono un po’ impreciso ma non mi occupo di queste cose.
Ora molti pensano che sia giusto reagire anche in forme piuttosto forti come hanno fatto le femministe a Torino e come fanno alcuni no vax contro Bassetti.
Come vedete prendo casi molto diversi da loro.
Ebbene io sono dell’idea che la migliore protesta in questi casi sarebbe quello di ignorarli. Hanno già abbastanza visibilità così, perché dobbiamo contribuire a farla crescere? Perché siamo sempre costretti a parlare di quello che vogliono loro e non parliamo invece di quello che interessa a noi?
Ho preso spunto da casi recenti ma la mia riflessione vorrebbe essere generale. Parliamo di noi, non di loro. Parliamo delle nostre idee, dei nostri progetti, e restiamo invece silenti su quello di cui loro ci vogliono far parlare. Non partecipiamo al loro spettacolo. Sono stato chiaro abbastanza?
Mercoledì nelle pagine dell’edizione locale de il Giornale del Piemonte e della Liguria, mi occupo delle nuove sentenze della Corte sui vaccini che dovrebbero essere imminenti e cioè di un tema di cui nessuno si occupa. E’ solo un esempio. Prof. Paolo Becchi