“Andrea Orlando (Pd) è l’emblema della fotografia impietosa che inchioda i governi precedenti alle loro responsabilità in merito alla situazione carceraria in Liguria e da ministro della Giustizia ha compiuto scelte che hanno messo in crisi il sistema carcerario ligure, favorendo il sovraffollamento e l’arrivo di detenuti riottosi da altre regioni”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Stefano Balleari, in occasione di una serie di sopralluoghi nelle case circondariali di Marassi e Pontedecimo, a Genova, e di Chiavari, accompagnato dai vertici regionali del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
Gli attacchi al candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria, ha precisato Balleari, riguardano le chiusure del carcere di Savona, del Provveditorato regionale penitenziario di Genova e della Centrale operativa regionale della Polizia penitenziaria.
Per l’esponente di FdI si tratta di “decisioni che hanno fatto venir meno il principio di territorialità, spalmando i detenuti savonesi nelle altre strutture della Liguria e facendo di Savona l’unica provincia italiana a non avere un carcere sul proprio territorio”.
Balleari ha sottolineato, inoltre, le difficoltà nel “recuperare circa quindici anni di mancate assunzioni” in Polizia penitenziaria e rilancia la necessità di affrontare “la questione del sovraffollamento, oltre che con nuove assunzioni di personale, con la costruzione di nuovi padiglioni e nuove strutture detentive: esiste un piano da oltre 250 milioni che dovrebbe, secondo le stime, far recuperare 7.000 dei 10.000 posti detentivi mancanti. Sicuramente c’è ancora molto da fare, ma bisogna iniziare a guardare alla foresta che cresce piuttosto che all’albero che cade”.