“Destano scalpore, anche per me, i cartelli che abbiamo visto in giro di alcuni commercianti che alzano il prezzo per chi paga con moneta elettronica e applicano uno sconto per chi paga in contanti.
Peccato che quello sconto sia pari alla percentuale o all’importo delle commissioni bancarie.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Stefano Balleari (FdI) spiegando le motivazioni che lo hanno portato a presentare un ordine del giorno “a favore dei commercianti che, improvvisamente, si sono trovati ad avere una sorta di tassa addizionale alle loro vendite”.
“Sebbene con l’ingresso sul mercato di player nuovi e con una concorrenza più agguerrita – ha aggiunto Balleari – i prezzi delle commissioni stiano calando, non vedo un netto miglioramento per le transazioni soprattutto di piccoli importi o per prodotti con margini bassi.
Pertanto, ho chiesto che la giunta regionale e il presidente Toti si rivolgano al Governo in carica e al Parlamento affinché mettano mano alla questione con una proposta di una soglia massima al costo complessivo della transazione e mi spingo oltre chiedendo la gratuità per i micro-pagamenti che alle volte diventano una perdita per gli esercenti a causa delle alte commissioni.
La mia proposta va nella stessa direzione di quanto espresso da Giorgia Meloni sin dai primi di agosto quando denunciava che l’introduzione dell’obbligo di accettare un pagamento elettronico si sarebbe tramutato in un regalo alle banche.
Cosa che si è dimostrata vera, come ha confermato in un’intervista anche Matteo Risi (ricercatore dell’Osservatorio innovative payments del Politecnico di Milano).
Di recente la Confcommercio Umbra ha posto la medesima questione e il 27 luglio scorso Giorgio Mencaroni ha chiesto di reintrodurre il credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, scaduto alla fine di giugno, ma anche di prevedere la gratuità per i cosiddetti micro-pagamenti.
Proprio perché tra spese fisse e commissioni, il pagamento elettronico diventa in certi casi troppo oneroso sebbene una direttiva europea del 2015 dice che le commissioni interbancarie non possono essere superiori allo 0,2% del pagamento totale per le carte di debito e 0,3% per le carte di credito i costi aggiuntivi e le commissioni di ogni singolo istituto di credito aumentano i costi sino a raddoppiarli se non triplicarli in alcuni casi.
Ecco perché chiedo che si metta mano a questa che diventa una tassa occulta. Ennesima oso dire, per chi ha la partita Iva”.