Sono due le città liguri che domenica e lunedì andranno al ballottaggio per decidere chi sarà il nuovo sindaco. E, in entrambi i casi, la sfida si gioca soprattutto sul voto civico.
Il centrosinistra, reduce da una notevole débâcle al primo turno, dovrà tentare di non perdere la roccaforte della rossa Sestri Levante e proverà a riconquistare Ventimiglia, puntando su un centrodestra non proprio granitico.
A Ponente, dunque, urne aperte a Ventimiglia. A contendersi la città di confine sono l’ex deputato Flavio Di Muro (Lega), sostenuto dalla maggioranza di centrodestra, e l’esponente del centrosinistra Gabriele Sismondini.
Di Muro, che al secondo turno potrà godere dell’apparentamento con i frontalieri di Roberto Parodi (7,03%), quindici giorni fa aveva ottenuto il 37,99% delle preferenze. Dall’altra parte, nessun apparentamento formale per Sismondini, che dovrà ripartire dal 28,9% del primo turno, ma potrebbe contare sul sostegno dell’ex sindaco scaricato dal centrodestra, Gaetano Scullino (10,22% al primo turno). Mentre non ha dato indicazioni di voto l’ex assessora Tiziana Panetta (12,52%, due settimane fa), con gli esponenti della sua lista che si stanno dividendo tra l’appoggio a Di Muro e Sismondini.
Sull’altra Riviera ligure, alle urne andranno i cittadini di Sestri Levante per decidere chi succederà all’ex sindaca, segretaria regionale del Pd e deputata Valentina Ghio.
In continuità con l’amministrazione uscente si pone la candidatura di Marcello Massucco, senza simboli di partito ma appoggiato anche dal Movimento cinque stelle, che al primo turno si è fermato al 34,99%. Al secondo turno potrà sfruttare l’apparentamento con il civico di centro Giorgio Calabrò (4,18% quindici giorni fa).
Nell’altra metà campo, a tentare il ribaltone è il civico di centrodestra Francesco Solinas (ma sostenuto a titolo personale anche dal capogruppo regionale di Forza Italia, Claudio Muzio, che entrerà in consiglio comunale), che parte dal 28,82% del primo turno.
Anche se per sua volontà è stato escluso qualsiasi apparentamento formale e accordo con i partiti, su di lui dovrebbero concentrarsi i voti raccolti quindici giorni fa da Diego Pistacchi (22,46%), che era appoggiato dai partiti del centrodestra. Tuttavia, gli screzi con Fratelli d’Italia proprio sul mancato accordo in vista del ballottaggio, nel segreto dell’urna, potrebbero riservare qualche sorpresa.