Mentre in Liguria è prevista anche la riapertura delle spiagge, dai titolari degli stabilimenti balneari arriva un allarme circa l’ipotesi di distanziamento estreme, la mancanza di indicazioni e regole, ma anche una richiesta di chiarezza sulla durata delle concessioni da parte del Governo Conte.
“Bisognerebbe – ha riferito oggi Enrico Schiappapietra, presidente ligure del Sindacato italiano balneari Confcommercio – che ci dicessero che avremo continuità.
Buona parte delle concessioni scade infatti nel 2020.
Sarebbe sufficiente che tutte le amministrazioni dicano che applicano la norma che le estende.
Se scendiamo sotto al 50% di ricavi rispetto all’anno precedente, pur diminuendo la forza lavoro, sicuramente non potremo gestire lo stabilimento e saremo costretti a chiudere.
Ci sono i costi fissi del salvataggio, di affitto, di Tari, Imu, l’imposizione fiscale è in media del 65%, stipendi, i costi di acquisto delle materie prime.
Quando si parte con una concessione ci sono dei investimenti iniziali di circa 30-50 mila euro ad attività.
Siamo pronti a un’estate ‘sociale’ ma ci serve una continuità aziendale”.