Bilancio in rosso per Banca Carige. L’istituto di credito genovese ha chiuso il primo semestre dell’anno 2019 con una perdita di 428,5 milioni di euro. È quanto si legge nella rendicontazione volontaria certificata dell’istituto e resa nota assieme alla documentazione per l’assemblea che si terrà il 20 settembre.
Il risultato netto negativo, si legge nel documento, «è stato significativamente influenzato dalle rettifiche di valore nette per rischio di credito, pari a 317,3 milioni, in seguito all’incremento della probabilità associata alla svalutazione derivante dallo scenario di cessione sull’intero portafoglio deteriorato, nell’ambito della prevista operazione di derisking (consistente riduzione dei rischi) che costituisce un tassello essenziale della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale.»
Nella nota dell’istituto di credito si conclude dicendo che il piano strategico aggiornato di Carige, di intesa con il Fitd, prevede per l’istituto, un risultato netto positivo dal 2021, che si attesta a 74 milioni nel 2023, con un ritorno sul capitale del 6,2%.
Però in caso di mancata approvazione dell’aumento di capitale da parte dell’assemblea, e, quindi, in assenza del rafforzamento patrimoniale ̶̶ dichiarano i commissari nel comunicato ̶ «la banca si troverà in una situazione di crisi, con conseguente sotto posizione della stessa e del gruppo ad azioni straordinarie con misure da parte delle Autorità competenti, che potrebbero determinare la liquidazione coatta amministrativa della banca, ovvero in alternativa l’applicazione degli strumenti di risoluzione delle crisi bancarie o eventualmente l’applicazione di misure straordinarie ai sensi del D.L. 8 gennaio 2019, compresa la ricapitalizzazione precauzionale qualora ne sussistano i presupposti». ABov