Tensioni ai vertici del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd*) sul dossier Carige.
Le offerte e le proposte della banca Bper per entrare in Carige spaccano il board (piattaforma) del Fitd. (*Fitd è il primo azionista di Carige con l’80%, a cui aggiunge l’8,3% in mano a Cassa Centrale Banca). Ci sono due gruppi di istituto di credito: da una parte ci sono le grandi banche, disposte a chiudere, nel più breve tempo possibile, la questione Carige, e uscire dal capitale.
Dall’altra parte ci sono le medie e piccole banche, con le prime timorose dell’avanzata di Bper come terzo polo aggregante. (Ci sono istituti che avrebbero ambizioni simili a quelle di Bper come Banco Bpm.) Le seconde – le piccole banche – che cercano di spuntare più entrate e meno aggravi dall’operazione con Bper per il Fondo.
Sia le medie che le piccole banche – si bisbiglia in ambienti Abi – attendono altri pretendenti per Carige. Si vocifera da qualche mese di Bnp Paribas, fondo Cerberus e Crédit Agricole siano interessate; ma, non c’è ancora nulla di concreto e non è stato messo nero su bianco.
Ma proprio questi rumor su alternative a Bper – a volte messi in giro da una sottile arte di mediazione – che hanno fatto andare su tutte le furie i vertici di Bper. L’istituto modenese infatti la scorsa settimana ha scritto alla Consob presieduta da Paolo Savona affinché sia fatta chiarezza sull’esistenza di eventuali offerte concorrenti. L’istituto modenese guidato da Piero Montani, di cui Unipol ha 18,9%, ha chiesto in particolare che «il mercato venga informato sull’esistenza di eventuali proposte o trattative del Fondo Interbancario di tutela dei depositi».
Quale è l’obiettivo della lettera redatta dalla banca Bper?
L’obiettivo è ripristinare una corretta informazione sui titoli quotati coinvolti sulla base della richiesta. C’è l’esigenza di ripristinare una corretta informazione sui titoli quotati coinvolti. – Carige, ma anche Bper – non vogliono penalizzare l’istituto modenese, uscito allo scoperto dopo le indiscrezioni di una possibile offerta per Carige, rispetto ad altri potenziali pretendenti.
La mossa strategica arriva, mentre alla banca di Modena ancora attendono una risposta ufficiale da parte del fondo presieduto da Salvatore Maccarone. Una risposta alla loro ultima proposta cioè quella di aprire un tavolo con il Fitd corredato dalla concessione di un’esclusiva. La proposta ha lo scopo di confrontarsi e approfondire congiuntamente la proposta recapitata il 14 dicembre 2021. Proposta respinta dal fondo in quanto giudicata incompatibile con il suo statuto.
Ma se le grandi banche, come Intesa e Unicredit, appaiono disposte a qualche sacrificio per dare una sistemazione definitiva a Carige. Invece i piccoli istituti che aderiscono al Fitd sarebbero neno disposti. i Qui prevale la preoccupazione per le ricadute sui propri bilanci.
“In assenza di comunicazioni ufficiali da parte del Fitd, sembrerebbe che il Fondo non sia disponibile a concedere a Bper l’esclusiva della richiesta.” Queste sono solo indiscrezioni che si leggono sulla stampa. ABov