Bare in mare. La procura di Genova oggi ha aperto un fascicolo per frana colposa per il crollo, avvenuto ieri, di parte del cimitero di Camogli.
L’indagine, al momento, è a carico di ignoti.
Nel mirino degli investigatori ci sono anche i lavori che erano stati realizzati da poco tempo.
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Intanto, si preannunciano tempi lunghi e attività di recupero complesse per i feretri finiti in mare. Dopo una prima analisi dei tecnici, l’assessore regionale alla Protezione Giacomo Giampedrone e il sindaco di Camogli Francesco Olivari hanno fatto il punto della situazione.
Due azioni contemporanee saranno messe in atto: “Dobbiamo operare con estrema delicatezza come se ci fossero persone vive ancora sotto – ha detto Giampedrone – la prima sarà la demolizione dei loculi ancora in bilico sul costone con traslazione dei feretri interessati, contemporaneamente lavoreremo con un pontone da mare e ogni giorno emetteremo come Protezione Civile un bollettino da condividere con tutti gli operatori. È una situazione estremamente complessa perché la falesia è ancora pericolosa e non possiamo mettere in pericolo gli operatori”.
A preoccupare i tecnici anche lo sperone di roccia a levante del cimitero dove insiste il belvedere mentre al momento la situazione delle abitazioni a ponente “non è peggiorata” ha aggiunto Giampedrone.
Il sindaco Olivari attraverso gli uffici comunali attiverà le procedure di somma urgenza per l’assegnazione dei lavori a mare e a terra. La Protezione civile ha anche attivato un servizio di supporto psicologico per i famigliari dei feretri coinvolti.