Sul Green pass “si stanno contrapponendo due fazioni, c’è tensione e varrebbe la pena di fare un passo indietro. Così come è pensato non lo comprendo più, dovrebbe essere rilasciato solo ai vaccinati e a chi ha fatto la malattia. Invece abbiamo fatto il solito papocchio all’italiana aprendo anche a chi fa test e tamponi”.
Lo ha riferito stamane all’agenzia Adnkronos Salute il prof. genovese Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova.
“Il Green pass – ha aggiunto il prof. Bassetti – è stata una buona idea iniziale che poi si è trasformata in un’idea meno buona, quando è stato pensato sull’idea di imitare quello che aveva fatto la Francia per stimolare le persone vaccinarsi.
Eravamo a fine giugno ed effettivamente ha funzionato. Le persone si sono vaccinate anche per tornare nei bar, nei ristoranti, nei cinema.
Poi si è deciso di allargare il Green pass, la via italiana, anche nei luoghi di lavoro con il tampone a 48 o 72 ore.
Questa scelta andrebbe migliorata, ci sono dei luoghi di lavoro dove è imprescindibile la vaccinazione. Penso ai ristoranti, in Polizia, per i medici e il personale sanitario, per chi lavora a scuola, i dipendenti pubblici che lavorano agli sportelli.
Per gli altri, penso a un autotrasportatore, non è così utile e si poteva pensare a congelarlo e farlo partire più avanti”.