“L’unica cosa che si può geopoliticamente dire oggi è che con Trump alla guida degli Stati Uniti non ci sarebbe stata questa nuova guerra in Ucraina”.
Lo ha dichiarato oggi su Twitter il prof. Paolo Becchi, ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Genova, commentando a caldo l’invasione della Federazione Russa nella Repubblica Popolare Ucraina e analizzando i rapporti tra il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj e il presidente Usa Joe Biden con la volontà di far entrare l’Ucraina nella Nato.
Una situazione allarmante per i russi, che non possono accettare il pericolo dei missili puntati contro di loro a 400 chilometri da Mosca.
Secondo quanto riferito dalle agenzie giornalistiche, il primo attacco è stato sferrato alle 5:51 di oggi (ora italiana) quando il presidente russo Vladimir Putin ha autorizzato la guerra.
“Le Forze armate della Federazione Russa non infliggeranno alcun attacco missilistico, aereo o di artiglieria alle città dell’Ucraina e ai civili” ha dichiarato stamane il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa Igor Konashenkov, citato dall’agenzia giornalistica Interfax.
“Tutti coloro che sono pronti e sanno come utilizzare le armi possono unirsi alle Forze di difesa territoriale delle Forze armate ucraine nella loro regione” ha dichiarato stamane su fb il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, sottolineando che il Paese “sta passando alla modalità di difesa completa”.
“Viviamo ormai in un mondo – ha aggiunto il prof. Becchi – in cui non ci sono più regole ma eccezioni e la norma, anche nel senso della normalità, è stata sostituita dalla ‘emergenza’.
Dalla guerra al coronavirus siamo così passati alla guerra in Ucraina da un giorno all’altro.
In ogni caso, la gestione europea dell‘emergenza sanitaria è stata una ‘debacle’. Ciascun Paese ha fatto quello che voleva. Cosa che succederà ora con la guerra”.