“No, per favore, non ditemi che la nuova emergenza, dopo quella del clima, è l’emergenza del patriarcato. Possiamo arrivare a un tale livello di rincoglionimento?”.
Lo ha dichiarato su X/Twitter il prof. genovese Paolo Becchi, commentando l’ultima campagna lanciata dalle femministe di sinistra. Eppure diversi intellettuali, filosofi, sociologi, anche di sinistra, e magistrati e funzionari delle Forze dell’ordine hanno affermato che il patriarcato, ormai, in Italia non esiste più da secoli.
Insomma, la lotta contro il patriarcato non ha più senso, anche perché, come hanno evidenziato in molti, chi uccide una donna non è un uomo forte, ma un debole.
Prefetto di Padova: in Italia femminicidi in calo. Sono 40, non 105
E, commentando gli articoli di cronaca di questi giorni, il prof. Becchi ha aggiunto: “Un ragazzo uccide la sua ex e non c’è giornale o Tv che smetta di parlarne.
Nel frattempo, ogni giorno si massacrano ragazzi russi e ucraini, israeliani e palestinesi, con tanto di stupri, e non frega niente a nessuno: è la guerra. No, non è la guerra. E’ la vostra ipocrisia.
Anche sul femminicidio ci sarebbe molto da dire. Ok nel casi del ragazzo c’è stata un’aggressione di genere e quindi c’è femminicidio, ma non tutte le uccisioni di donne sono femminicidio.
Se un marito uccide una donna per portargli via l’eredità è omicidio è basta. Se un rapinatore di una banca mentre fugge col bottino uccide una donna non è femminicidio, ma omicidio e così via.
Alla fine, se andiamo a vedere gli omicidi di donne sono molto più numerosi dei femminicidi. Stanno facendo di ogni erba un fascio”.