L’offensiva ucraina, anche se attesa, ha trovato i russi impreparati. Ma non ha alcun senso esultare, come si sta facendo soprattutto in Italia e in Europa. I russi reagiranno, lo stanno già facendo e quella che era una “operazione militare speciale” diventerà una guerra totale dagli esiti imprevedibili.
I fanatici dell’atlantismo sono felici, ma una guerra con la Russia avrà in Europa esiti dirompenti.
Il nervo scoperto è il Donbass. Una regione abitata in prevalenza da una popolazione di lingua russa.
Il centralismo mette al primo posto lo Stato centrale e la sua unità indissolubile. Il federalismo mette al centro la volontà del popolo, lo stare con chi ci vuole e con chi si vuole.
Perché dunque non proporre un referendum nel Donbass sotto controllo Onu e si lasci, così, decidere la popolazione con chi vuole stare?
Tornando all’Italia e ai nostri leader politici, impegnati in campagna elettorale per le elezioni di domenica 25, su questo tema dico che se la Lega è ancora fedele alle sue origini sarebbe questa la proposta che dovrebbe fare per evitare questo mattatoio destinato, purtroppo, a durare a lungo. Paolo Becchi
(L’autore è professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Genova)