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Becchi: Olimpiadi della vergogna, ma le femministe ingoiano rospo ‘gender’

Lin Yu Ting (Taiwan) e Svetlana Kamenova Staneva (Bulgaria) che fa il segno del cromosoma X femminile

Ancora polemiche sulle pugili transex o inter-sex ammesse a combattere contro le donne alle Olimpiadi di Parigi 2024. Sta diventando virale sui social network la foto del gesto (la X della coppia dei cromosomi femminili) della pugile Svetlana Kamenova Staneva per rimarcare che lei è donna. L’atleta bulgara lo ha fatto sul ring parigino dopo la proclamazione del verdetto del match che l’ha opposta a Lin Yu Ting, atleta taiwanese squalificata ai campionati mondiali femminili per non avere soddisfatto i criteri su cromosomi e testosterone come Imane Khelif (Algeria) che l’altro giorno ha colpito con potentissimi pugni la pugile italiana Angela Carini, costretta a ritirarsi.

Donne costrette a battersi in condizioni disuguali. Che vogliono far capire a tutti che, loro, donne lo sono veramente.

La cosa più incredibile è che non trovano nessuna solidarietà tra le femministe, disposte a ingoiare il rospo a causa di una devastante ideologia ‘gender’ che ora si rovescia contro di loro.

Le Olimpiadi di Macron passeranno alla storia per il loro carattere ideologico, che non ha nulla di sportivo.

Gli atleti sono gli ultimi a essere presi in considerazione. Sono solo strumenti per far passare una determinata ideologia. Il loro uso è quindi strumentale.

Una donna può combattere contro un uomo e le gare di nuoto possono essere un rischio per la salute.

Rispetto a tutto ciò può fare sorridere che un atleta, come il nostro Thomas Ceccon, possa dormire in un prato perché negli alloggi non ci sono i condizionatori d’aria o sia costretto a mangiare cibo scadente, ma anche questo è un segno su come sono state progettate le Olimpiadi di Macron.

In realtà, queste sono le Olimpiadi della vergogna e paradossalmente le più colpite sono proprio le donne.

Quelle “vere” intendo. Quelle che hanno il coraggio di manifestarlo come la nostra campionessa Angela Carini e la pugile bulgara Svetlana Kamenova Staneva. Prof. Paolo Becchi

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