Budapest e Mosca ieri hanno siglato un accordo sulla modifica del contratto per l’espansione della centrale nucleare di Paks in Ungheria e “per avere un flusso ininterrotto di gas, petrolio e combustibile nucleare” dalla Federazione Russa.
Il presidente dell’Ungheria Viktor Orbán tira dritto, dimostrando che un’altra Europa, per lo stop all’invio di armi all’Ucraina e per la pace, è possibile.
I russi avanzano a Bakhmut in difesa del Donbass autonomo, occupato ancora in parte dagli ucronazisti e nazionalisti di Kiev, e rinnovano pacificamente i contratti sull’energia con l’Ungheria, lanciando un concreto segnale di concordia all’Europa che di fatto sbugiarda una delle tante “favole” della propaganda del regime di Zelensky che racconta dell’ipotetico pericolo di invasione della UE da parte dei russi.
Gli Usa di Biden spendono miliardi di dollari per la guerra in Ucraina e, anziché applaudire all’apertura della porta della pace e all’iniziativa di Orbàn, annunciano ulteriori sanzioni anche contro la Banca internazionale di investimenti russa con sede a Budapest.
“Non è la prima volta che il saggio Orbán ci sorprende in senso positivo – ha commentato oggi il prof. genovese Paolo Becchi – ma questa volta è certo eclatante. Mentre la UE sanziona Putin, lui ci fa accordi fondamentali per l’interesse del suo popolo.
Orbàn ci dimostra nei fatti che si può essere in Europa e nella Nato, ma pensando anzitutto al bene e all’interesse nazionale del proprio Paese.
Questo è un bell’esempio di sovranismo di cui purtroppo non si vede più traccia, bisogna pur dirlo, né in Matteo Salvini né in Giorgia Meloni.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha capito il vento che tira e ha già cominciato a prendere le distanze da una guerra interna a un Paese alle porte dell’Europa, sostenuta dagli Usa, che sta danneggiando l‘Europa.
Il Governo italiano ha deciso invece di stringersi in maniera ancora più forte all‘Alleanza atlantica, ‘manovrata’ dagli Usa, inchinandosi alle folli politiche dei democratici di Biden che spendono miliardi di dollari per la guerra e spingono in senso contrario alla diplomazia per la pace. In questo modo non diventerà mai una alleanza Euro-atlantica e noi resteremo solo dei servi sciocchi degli americani.
In Europa, però, qualcuno ci dimostra saggiamente che si può avere la schiena dritta, trovando dialoghi e accordi di pace”.