“L’ultimo decreto del Governo Draghi contiene disposizioni fortemente discriminatorie anche nei confronti di cittadini russi che per motivi di lavoro vengono nel nostro Paese. Mentre il turismo non è stato ancora riaperto. Vogliamo, insomma, il gas russo ma non i russi. È intollerabile!”.
Lo ha dichiarato oggi il prof. Paolo Becchi, docente di Filosofia del diritto all’Università di Genova.
Il prof. Becchi, considerato vicino alle posizioni sovraniste, ha poi riferito all’agenzia AdnKronos: “L’articolo 3 del nuovo decreto discrimina i russi, perché il vaccino Sputnik non è riconosciuto nel nostro Paese e dunque i cittadini russi vaccinati regolarmente, che per motivi di lavoro si dovessero recare nel nostro Paese, dovrebbero effettuare ripetuti tamponi rapidi o molecolari.
Una discriminazione inaccettabile nei confronti di un Paese che ci sta aiutando nella crisi energetica in corso.
A quanto pare anche il turismo è ancora bloccato.
C’è da augurarsi che il Parlamento modifichi questo articolo che potrebbe avere conseguenze pesanti nei rapporti tra i due Paesi”.
Il prof. Becchi ha inoltre criticato il Governo Draghi sull’efficacia della politica di limitazioni e chiusure imposte con la scusa del coronavirus: “Nonostante Green pass semplice e rafforzato, una campagna vaccinale forzata con obblighi vaccinali sempre più generalizzati, il numero di morti con il Covid-19 resta molto alto. La politica sanitaria del Governo è sotto tutti i profili un fallimento totale”.