Benigni sul palco: Trump vuole anche la Liguria!
Roberto Benigni torna al Festival di Sanremo 2025 per la sua settima partecipazione, ma questa volta senza cachet. L’attore e comico toscano è ospite a costo zero per la Rai, ricevendo solo un rimborso spese per il viaggio. Un cambiamento significativo rispetto ai tempi in cui le sue presenze erano accompagnate da compensi da capogiro.
Le apparizioni di Benigni all’Ariston hanno sempre fatto discutere, alternando momenti di grande spettacolo a episodi controversi. Dai baci in diretta alle provocazioni politiche, dalle incursioni ironiche agli omaggi alla cultura italiana, ogni sua partecipazione ha segnato un pezzo di storia del Festival.
E questa volta le aspettative non sono da meno. Aprendo la quarta serata ha esordito, elogiando la nostra regione: “Sapete chi ci sta guardando? Elon Musk.
È interessatissimo all’Italia, figurati se non vedi Sanremo. Gli interessa proprio. Su X ha già votato per il vincitore. Giorgia. C’era anche l’anno scorso e l’anno prima, e dai retta a me, ci sarà per diversi anni. Ci sarà per un po’ di tempo, te lo dico io che mi intendo di musica”.
“La politica non c’è, Sanremo si sa è una situazione tesa. Ho visto Marcella Bella, le ho detto Bella ciao, è successo un casino, non si può, per par condicio ho dovuto salutare anche i Neri per Caso”, ha poi ironizzato Benigni entrando in scena all’Ariston, tirando in ballo anche Trump.
Le sei apparizioni di Benigni a Sanremo: tra show e polemiche
La prima volta di Benigni a Sanremo risale al 1980, quando affiancò Olimpia Carlisi (all’epoca sua compagna) alla conduzione. Reduce dal successo di L’altra domenica con Renzo Arbore, il comico toscano si fece notare per un lungo e appassionato bacio con la Carlisi in diretta e per il celebre appellativo “Wojtylaccio” rivolto a Papa Giovanni Paolo II, che gli costò un processo in Vaticano per vilipendio e una condanna a un anno di reclusione (con pena sospesa) e un milione di lire di multa.
Dopo oltre vent’anni di assenza, nel 2002 Benigni tornò all’Ariston con un monologo in chiave politica sul Giudizio Universale, scatenando polemiche ancor prima di salire sul palco. L’allora direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara, minacciò di lanciargli uova in diretta, ma l’episodio non si verificò. Sul palco, Benigni si rese protagonista di una gag discutibile: si infilò sotto la gonna di Manuela Arcuri e strinse le parti intime di Pippo Baudo, replicando un gesto già visto nello show televisivo Fantastico.
Nel 2009, con Paolo Bonolis alla conduzione, Benigni scese le scale dell’Ariston a gattoni, per poi lanciare frecciate politiche contro Silvio Berlusconi, Iva Zanicchi e Walter Veltroni, oltre a difendere i diritti della comunità LGBTQ+.
Nel 2011, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, fece il suo ingresso a cavallo sventolando la bandiera tricolore e dedicò la serata all’Inno di Mameli, spiegandone il significato e il valore storico.
Nel 2020, ospite di Amadeus, recitò per 40 minuti “Il Cantico dei Cantici” e citò Oscar Wilde, suscitando dibattiti anche sul compenso percepito.
L’ultima apparizione risale al 2023, quando, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, celebrò la Costituzione Italiana. Con la sua consueta ironia, Benigni scherzò su Amadeus, paragonandolo a Mattarella per la sua longevità sanremese:
“Lei è al secondo mandato, Amadeus è al quarto e ha già prenotato il quinto. È costituzionale? Presidente, bisogna fermarlo. È dittatura!”
Benigni a Sanremo 2025: cosa aspettarsi?
Dopo sei partecipazioni memorabili, il ritorno di Roberto Benigni a Sanremo 2025 è attesissimo. Nonostante la partecipazione senza cachet, l’attore porterà sicuramente uno spettacolo unico, tra cultura, satira e momenti emozionanti.