I carabinieri dell’aliquota della polizia giudiziaria oggi si sono recati a Palazzo Tursi per effettuare una perquisizione di alcuni uffici del Comune di Genova nell’ambito dell’inchiesta su una presunta turbativa d’asta per la gara d’appalto per la conduzione del Berio Cafè.
L’indagine era nata da un esposto presentato dall’ex gestore Paolo Vanni, che aveva gestito per 12 anni il locale che si trova nella biblioteca civica in centro città.
Dopo tanti anni di attività continuativa il Berio Cafè aveva chiuso i battenti lo scorso 31 luglio, poco dopo l’insediamento della giunta Bucci, perché la vecchia gestione non si era aggiudicata il bando di gara aperto durante l’amministrazione dell’ex Giunta Doria.
Al momento risultano due gli indagati. Sarebbero due commercialisti, i cui nomi erano stati indicati nell’esposto depositato in procura dal legale del gestore precedente Paolo Vanni.
Sotto la lente della procura ci sono due aspetti. Da un lato l’offerta economica della società che ha vinto l’appalto e dall’altro il ruolo dei due commercialisti. Sembra che i professionisti curassero la contabilità della società Berio Ristorazione di Vanni e della moglie, ma fossero allo stesso tempo amministratori o titolari di quote della srl che detiene il 20 per cento della società che ha vinto la gara alla Berio.
Aggiornamento.
Stasera Palazzo Tursi ha comunicato quanto segue: “In merito all’inchiesta sull’appalto che ha assegnato la gestione del bar della biblioteca Berio e alle notizie apparse in data odierna su alcuni organi di informazione, l’amministrazione comunale precisa che gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno provveduto, questa mattina e su richiesta del magistrato competente, ad acquisire documentazione attraverso una richiesta di atti. Non si è trattato dunque, come riportato dai media, di una ‘perquisizione’ presso gli uffici comunali”.