È stato approvato ieri dalla giunta regionale l’accordo quadro per la cassa integrazione in deroga ai lavoratori del settore privato che applica le disposizioni contenute nel decreto legge del 17 marzo (“Cura Italia”) per misure a sostegno dei lavoratori a fronte dell’emergenza Covid-19.
“Da questa sera – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino – saranno disponibili sul sito ufficiale di Regione Liguria i facsimile della domanda da inviare e dell’accordo sindacale che devono sottoscrivere le aziende con più di cinque dipendenti e dalle dieci di domani mattina sarà attiva la piattaforma per l’invio delle domande che sarà possibile effettuare non appena sarà pubblicato il decreto di riparto alle regioni per per la cassa integrazione in deroga (che assegna alla Liguria 32.071.360 euro).
Aspettiamo il decreto da giorni, ci auguriamo che l’attesa non sia ancora lunga. I 32 milioni sono una prima tranche: altre risorse sarannno erogate ad aprile con una nuova ripartizione tarata sui flussi di domande che saranno arrivati dalle regioni”.
Le aziende sopra i cinque dipendenti dovrannno allegare alla domanda l’accordo sindacale, obbligo che non sussiste per le aziende sotto i cinque dipendenti.
La misura è destinata alle aziende che non possono ricorrere agli ammortizzatori standard come la CIG ordinaria e il cosiddetto assegno ordinario, erogato dal fondo di integrazione salariale a gestione INPS, e i fondi di solidarietà bilaterali.
L’istanza va presentata esclusivamente in via telematica attraverso il modulo online che sarà disponibile da domani alle dieci nella pagina “indice” della funzionalità Comunicazioni Obbligatorie on line attivabile dalla sezione “Servizi” del sito istituzionale della Regione Liguria (www.regione.liguria.it).
Successivamente Regione Liguria istruirà le pratiche e autorizzerà l’INPS al pagamento diretto delle spettanze ai lavoratori.
I datori di lavoro devono trasmettere velocemente all’INPS i moduli SR 41, reperibili sul sito dell’Inps, per la richiesta formale del pagamento: in mancanza di tale adempimento, l’integrazione salariale non potrà essere pagata; i dati devono coincidere con quelli a consuntivo dichiarati alla Regione.
“Il trattamento – ha aggiunto Berrino – può essere concesso anche retroattivamente a partire dal 23 febbraio scorso, previo accordo con le organizzazioni sindacali, limitatamente ai lavoratori subordinati con qualunque forma contrattuale in forza alla medesima data del 23 febbraio 2020 e comunque per un periodo non superiore a nove settimane. Ho proposto di estendere la possibilità anche a chi è stato assunto dal 23 febbraio al 16 marzo, modifica che verrà inclusa nel decreto in sede di conversione”.