Puntuale come ogni vigilia di seduta di bilancio, anche quest’anno arriva l’attacco della minoranza del consiglio regionale della Liguria alle spese per la comunicazione previste dalla giunta e dal governatore Giovanni Toti.
Ad aprire le danze contro quella che definisce “una quantità di risorse francamente imbarazzante” è il capogruppo del Pd Luca Garibaldi.
“Siamo a quota cinque milioni di euro – ha spiegato Garibaldi – per la ‘promozione istituzionale dell’Ente’, il doppio rispetto al 2021. Per darvi una dimensione di quanto impattino, per il diritto allo studio si spendono 3,5 milioni”.
Un’anteprima delle contestazioni alla manovra di bilancio che verranno condensate mercoledì in una conferenza stampa di tutto il gruppo ligure del Pd.
C’è anche un’altra misura che finisce già nel mirino di Garibaldi e che, secondo il consigliere di minoranza, condivide con quella precedente l’obiettivo di “rafforzare sempre più la macchina della comunicazione per costruire consenso e per contrastare la realtà dei fatti, che mi pare ormai bussi abbastanza le porte, a partire dalla sanità”.
Si tratta di quella che il dem ribattezza la norma “Salva staff”.
In sostanza “la giunta Toti aumenta di altri 700.000 euro i fondi a disposizione per gli staff, dopo averli già raddoppiati nel 2020. Inoltre, tutto il personale che lavora temporaneamente come staff della giunta in distacco da altri enti regionali diventerà dalla sera alla mattina personale della giunta regionale.
Si tratta di una manovra da oltre 700.000 euro per stabilizzare gli staff di Toti e della giunta, alla faccia di concorsi, progressioni di carriera e tutto il resto”.