“Fin dalle prime battute di questa legislatura, abbiamo voluto collaborare con la Giunta affinché ci fosse un’apertura per proposte dettate dal buonsenso. Proposte che, se attuate, avrebbero dato risposte concrete, raddrizzando le non poche malefatte della Giunta precedente a questa. Purtroppo c’è stata una chiusura ermetica, a tratti indifferente, spesso scomposta, con la quale è stato pressoché impossibile avviare un dialogo costruttivo”.
Lo ha dichiarato oggi la capogruppo Alice Salvatore (M5S) nella sua relazione di minoranza, esposta nell’odierna seduta consiliare sul Bilancio regionale.
“In Liguria – ha aggiunto Salvatore – va tutto bene, ama dichiarare questa Giunta. Eppure, non la tutela: per la salvaguardia e messa in sicurezza della Liguria infatti ha stanziato fondi irrisori, lasciando a se stessi interi territori colpiti da frane, smottamenti, mareggiate. Innumerevoli paesi isolati e privati della possibilità di essere messi in sicurezza prima, nell’ottica della prevenzione, e dopo, in piena emergenza.
In questo quadro desolante, c’è però un’eccezione: Portofino, per cui la Giunta Toti si è tempestivamente attivata, risolvendo le criticità del post mareggiata e mettendola in sicurezza.
La domanda sorge spontanea: è stato fatto altrettanto per le realtà dell’entroterra imperiese, savonese, genovese e spezzino? pensiamo ad esempio alla frana di Mele, che risale a 19 anni fa e ancora non è stata messa a posto ed è causa di disagi alla viabilità. E tutti i Comuni cronicamente colpiti dal dissesto idrogeologico? No. E sono innumerevoli le criticità cui questa Giunta non ha messo mano. La Liguria è bellissima, ma perché resti tale, occorre agire. Il 100% dei Comuni liguri, tutti, sono segnalati da ISPRA come a rischio idrogeologico.
Non sono stati usati in modo intelligente i fondi e non sono state avviate azioni utili per far confluire i fondi laddove servono: la Giunta infatti non ha supportato i Comuni liguri, molti dei quali non hanno la forza di fare da sé: a loro, l’amministrazione regionale avrebbe dovuto mandare i propri tecnici, indispensabili per fare le rilevazioni e far partire i progetti. Li ha lasciati soli. È evidente che qui c’è un problema di governance. Non bastano gli slogan.
E senza dubbio non basta dichiarare, come ha fatto l’assessore competente, e snocciolare date e cifre in merito a progetti che poi, alla resa dei conti, risalgono alle Giunte precedenti e che comunque sono fermi alla fase preliminare. Morale: documenti alla mano, abbiamo scoperto che per la stragrande maggioranza dei progetti sbandierati per la messa in sicurezza del territorio, non sono stati avviati i cantieri. I pochi che invece hanno visto la luce, sono stati resi esecutivi solo quest’anno: tu chiamale se vuoi… elezioni (imminenti).
Che cosa ha fatto poi Regione Liguria per l’ordine pubblico e la sicurezza? Sono molti gli strumenti che non sono stati messi in campo nell’ottica della lotta alla criminalità in tutte le sue forme, da quella a stampo mafioso, che purtroppo paralizza la nostra Regione da Levante a Ponente, fino alla microcriminalità che affligge il quotidiano. Basti pensare all’istituzione della Commissione d’inchiesta antimafia permanente, per la quale ci siamo battuti noi del M5S e che sarà però operativa solo dalla prossima legislatura. Nel frattempo, che cosa si è fatto per arginare il fenomeno? Poco o nulla. Viale aveva promesso la convocazione del Tavolo della legalità a novembre, ma la promessa è rimasta solo sulla carta.
I liguri hanno paura. La sicurezza è un tema importante, per cui si possono mettere in campo diversi strumenti. Tra questi, i corsi di educazione civica ad esempio. Per contrastare la criminalità, occorre una cultura civica, e Regione avrebbe gli strumenti, se volesse, per creare cultura, conoscenza e senso di responsabilità. Ma anche qui c’è il vuoto.
E che dire della Sanità? Leggiamo continuamente, nei comunicati della Giunta, quanto sia eccezionale la nostra Sanità. Certo, ma di eccezionale qui ci sono i medici, il personale sanitario, gli operatori socio-sanitari, gli infermieri. Il sistema regionale invece no: fa acqua da tutte le parti. E anziché renderlo efficiente, questa Giunta preferisce sperperare soldi in inutili enti e uffici, premiando direttori e dirigenti che non stanno facendo funzionare la Sanità come dovrebbero. Soldi che andrebbero usati per assumere medici, infermieri e operatori sociosanitari, sottoposti a turni massacranti a causa della cronica mancanza di organico. O per mettere davvero mano alle criticità che poi si riflettono sui cittadini: è sotto gli occhi di tutti quanto è accaduto al San Martino in Radioterapia. Pazienti oncologici cui dovremmo dare il massimo supporto, hanno patito inaccettabili disservizi.
Male anche le azioni per il commercio: il piccolo e medio è stato sacrificato in nome dei colossi. Questa Giunta ha favorito le multinazionali, i megastore e gli ipermercati. Sono stati strozzati e condannati alla chiusura innumerevoli negozi di prossimità, che con la loro stessa esistenza, grazie alla loro resilienza nonostante la crisi, rendono vivo e quindi più sicuro un quartiere e così lo stesso tessuto urbano.
Pessime poi le scelte per l’ambiente, il turismo, i fondi europei per l’agricoltura, la finanza regionale come hanno ripetutamente sottolineato, in questi anni, i colleghi De Ferrari, Tosi e Melis. È mancata la volontà politica di capire e comprendere le necessità del territorio e di trovare le soluzioni. È mancata una visione d’insieme, per pianificare quello che realmente serve alla cittadinanza. In questi quattro anni e mezzo abbiamo assistito alla ‘politica spettacolo’: questa Giunta dice di occuparsi dei problemi dei cittadini; ma in realtà non lo fanno.
Noi nel nostro piccolo, come consiglieri regionali di opposizione ci siamo tagliati volontariamente lo stipendio per restituire risorse alla cittadinanza attraverso iniziative d’interesse pubblico: abbiamo aperto un bando per le scuole, che possono presentare progetti di educazione ambientale per un costo fino a 20.000 Euro ciascuno. Riflettiamo su quanto potrebbe fare una Giunta responsabile con un bilancio di 5 miliardi di Euro annui.
Ricordo alla giunta Toti che sì, si può credere alle parole: ma le persone credono sempre agli esempi, come ci insegnava Gianroberto Casaleggio. E quando gli esempi sono servizi che funzionano, è giusto che la cittadinanza ci creda. Questa massima non si applica all’attuale governo regionale, che ci consegna un pessimo bilancio e che dovrebbe far tesoro di quanto ebbe a dire James Freeman Clarke: un politico guarda alla prossime elezioni. Uno statista guarda alle prossime generazioni”.