Birra Corallina, la prima prodotta con luppolo di Cervo, il Comune sostiene le attività che coinvolgono i giovani e valorizzano il territorio
Birra Corallina, la prima prodotta con luppolo di Cervo, la produce l’azienda LuppOlio di Enrico Verzaro, giovane imprenditore che ha deciso di coltivare a Cervo il luppolo, una pianta certo non tradizionale come sono invece gli ulivi taggiaschi di cui, insieme al luppolo, si prende cura.
«Il racconto del borgo di Cervo attraverso le birre LuppOlio non può che partire dai “Corallini”, soprannome dei cervesi che praticavano la pesca del corallo e che lavoravano instancabilmente portando avanti la tradizionale coltura dell’oliva Taggiasca – spiega Verzaro – Le 4 varietà di luppolo che coltivo sono di origine americana, una scelta dettata dalla necessità di conciliare le esigenze di queste piante con il clima mite della nostra meravigliosa Riviera.
Varietà nordeuropee mal si sposerebbero con il nostro clima. Il clima, il terreno e tante altre variabili influiscono a tal punto che gli aromi che si sviluppano nelle infiorescenze (dette anche “coni”) prima, e nella birra poi, sono unici. Il luppolo di una stessa varietà coltivata nel luogo di origine non avrebbe questi particolari aromi, il che rende ancor più unico e caratteristico il “luppolo di Cervo”».
Dal colore dorato intenso con riflessi aranciati, la birra Corallina è una Harvest IPA che esprime il suo carattere luppolato grazie alle migliori varietà coltivate nel luppoleto dell’azienda, in cima al paese di Cervo. La base maltata la rende morbida e di bevuta molto piacevole. Una birra equilibrata, da bere in ogni occasione: in riva al mare, come sotto un olivo, magari con vista sul golfo.
«È un’attività produttiva innovativa – sono le parole del sindaco di Cervo Lina Cha, che ha accolto con entusiasmo la novità della birra Corallina – nella nostra provincia non ci sono altre esperienze di coltivazione del luppolo, è interessante scoprire come questa pianta riesca a conciliarsi con il nostro territorio.
Ed è inoltre un giovane imprenditore a cimentarsi con questa esperienza, un ragazzo laureato e che ha fatto una scelta di vita sia con la coltivazione del luppolo sia con la cura degli uliveti che ha ereditato dalla famiglia. Siamo felici di poter sostenere e apprezzare una nuova attività tra le numerose che negli anni hanno visto un risveglio di giovani che si sono dedicati all’olivicoltura e ai prodotti dell’agroalimentare, recuperando le campagne e valorizzando il territorio».