La polizia di Genova, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, oggi ha riferito di avere smantellato una cellula criminale operante in Genova e provincia, composta da tre albanesi, dedita ai furti in abitazione.
Il gruppo è stato individuato ieri sera a seguito dell’intensificazione dei servizi sul territorio nell’approssimarsi delle festività natalizie.
Gli agenti della VI sezione Antidroga della Squadra Mobile, impegnata in un servizio anticrimine, ha riconosciuto un noto pregiudicato albanese, con numerosi precedenti per furto, spaccio di sostanze stupefacenti e mai formalmente rimpatriato, concentrando poi le attenzioni su alcuni stranieri sospettati di essere autori di furti in abitazione con i quali s’incontrava.
Le indagini, coordinate dalla pm Rombolà, hanno consentito agli agenti non solo di localizzare il covo dove gli indagati si nascondevano ma anche di comprenderne la tecnica criminale.
I malviventi, infatti, erano soliti effettuare i loro raid in abitazioni isolate ove riuscivano ad accedere con la tecnica della forzatura degli infissi con l’utilizzo di un grosso cacciavite.
Al fine di interrompere l’attività criminale, gli investigatori hanno intercettato il gruppo proprio dopo aver consumato alcuni furti in abitazione tra Quinto e Nervi.
Ingente la refurtiva recuperata, parte della quale nascosta dai malviventi in fuga tra alcune siepi, dove sarebbero poi ritornati nel cuore della notte per recuperala.
Con la perquisizione della loro dimora, solo temporanea, sono stati anche recuperati attrezzi atti allo scasso. Infatti, elemento caratterizzante dei gruppi criminali albanesi è quello della mirata presenza sul territorio per il tempo necessario a saccheggiare il più alto numero di abitazioni.
Gli arrestati, oltre a vantare numerosissimi precedenti di polizia, erano tornati in Italia da pochi giorni e, in particolare, nel capoluogo ligure, si sarebbero fermati per diverse settimane, salvo poi scambiarsi i ruoli con nuovi componenti provenienti sempre dall’Albania al fine eludere i controlli delle Forze dell’ordine.
La refurtiva non restituita ai legittimi proprietari, verrà a breve analiticamente riportata sul sito www.poliziadistato.it nell’apposito spazio dedicato.