Il rischio è quello di avere una sola voce. Blocco anche per i social di Meta, Youtube e Twitter per i media russi. Facebook bloccato in tutta la Russia
Il canale Telegram di RT News (Russia Today) risulta bloccato in Italia, mentre in altri paesi della Ue sta, ancora, funzionando.
Su Telegram si legge “Questo canale non può essere visualizzato perché ha violato le leggi locali”.
Aggiornamento. Da questo pomeriggio anche Sputnik Italia, ha subito la stessa sorte.
RT News, precedentemente conosciuto come Russia Today è un network russo che aveva sei canali: RT News, RT France, RT UK, RT Germania, RT in spagnolo e RT in arabo.
La programmazione di RT è o, forse meglio dire, era differenziata e le redazioni locali lavorano in modo indipendente. Nel solo canale francese lavoravano tra collaboratori e giornalisti circa 100 persone.
RT, ha sempre sostenuto come impostazione editoriale di non fare propaganda russa o “eccessiva enfasi alle gesta di Putin, ma piuttosto focus su tutte le voci che criticano o dipingono un’immagine negativa dell’occidente.”
Lo scorso 27 febbraio la presidente Ue Ursula von der Leyen, senza mezzi termini, aveva dichiarato: “RT non sarà più in grado di diffondere le proprie bugie che giustificano la guerra di Putin”, promettendo di bloccare tutte le trasmissioni in Europa “via etere” e tramite “internet”, cosa che è avvenuta con RT che si è vista costretta a smantellare le sedi e a licenziare i propri collaboratori.
Nello scorso fine settimana Facebook, Google e YouTube hanno annunciato l’intenzione di impedire ai media statali russi di monetizzare sulle loro piattaforme.
Ma la lunga serie di azioni di censura non finisce qui.
In Italia da ieri i canali russi su Sky 575, 576, 577 sono stati oscurati.
Nei giorni scorsi anche Google, Meta ((società che controlla Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger)) e Twitter, dal 27 febbraio, hanno limitato e successivamente inibito le piattaforme multimediali russe come RT e Sputnik, ritenute sotto controllo da Mosca. Rimosse anche le relative applicazioni dall’Apple App Store e dai Google Play Store negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Unione Europea e in Ucraina.
Stessa cosa per quanto riguarda YouTube, tantissimi filmati o dirette televisive riguardanti la Russia sono state bloccate con l’ accusa di disinformazione nell’invasione russa dell’Ucraina.
“A causa della guerra in Ucraina, stiamo bloccando i canali YouTube legati a RT e Sputnik in tutta Europa, con effetto immediato. I nostri sistemi impiegheranno qualche tempo per completare l’operazione. I nostri team continuano a monitorare la situazione costantemente per intervenire con rapidità”, lo dice un portavoce ufficiale di YouTube su Twitter.
Con queste mosse si genera una vera e propria censura in quanto vengono annullati strumenti alternativi, anche per gli addetti ai lavori, per avere “notizie” da entrambe le parti: da una parte Ucraina, Europa e Usa e dall’altra la Russia.
La risposta da parte della Russia, però, non si è fatta attendere, con il blocco di Facebook in tutta la Russia. Sembra, inoltre che da questa mattina, anche Twitter risulti inaccessibile in Russia.