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Boissano in lutto per Angela Ricci Lucchi

SAVONA. 2 MARZ. Il mondo culturale ed artistico del Ponente savonese, e Boissano in particolare, dove l’artista fu ospite a fine anni Settanta, sono in lutto per la scomparsa di Angela Ricci Lucchi. A Boissano soggiornò presso il Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche Marie Louise Jeanneret.
L’artista, che era nata a Lugo di Romagna, è scomparsa a Milano a 75 anni. Insieme al compagno Yervant Gianikian aveva realizzato decine di film, installazioni ed opere d’arte esposte nei più grandi musei del mondo. Il MOMA di New York ed il Centre Pompidou di Parigi nel 2015 hanno dedicato loro due importanti retrospettive.

“E’ stata- dice Flavio Furlani, a quel tempo fotografo ed oggi noto scultore, che al Centro di Boissano ha dedicato molto lavoro- una protagonista fuori dall’ ordinario della fotografia, del cinema e delle arti visive. Possedeva un forte talento sperimentale. Insieme a Yervant erano una coppia piena di idee, di grande cultura e di curiosità. Per tutti è stata una grande perdita: non solo una grande artista, ma soprattutto una cara amica”.

Angela Ricci Lucchi, di origine romagnola, milanese d’adozione, fu allieva prediletta del grande Kokoscka a Salisburgo. In coppia con il compagno, l’architetto e regista italo-armeno Yervant Gianikian, ha realizzato opere cinematografiche che sono state premiate nei principali concorsi internazionali. Nel 2001, al culmine del successo, vennero invitati alla Biennale di Venezia dove fu assegnato loro un grande padiglione dove realizzarono una mega installazione dedicata alla storia del Colonialismo, del Razzismo e del rapporto fra civiltà occidentale bianca e le culture del terzo Mondo.

“L’ archivio visto come materia artistica- ci spiega Armando D’Amaro, noto editor e grande esperto d’arte- era il centro della poetica di Angela Ricci Lucchi e di Yervant Gianikian. Le loro opere sia artistiche sia visive hanno avuto maggiori consensi all’ estero rispetto all’ Italia. Molto amati in Francia e Stati Uniti, i loro lavori sono stati presentati nelle più importanti rassegne artistiche mondiali e sono stati compresi e seguiti più dal mondo dell’ arte che da quello del cinema dove, in particolare in Italia, sono stati considerati troppo intellettuali. Angela Ricci Lucchi ci mancherà molto”.

Maestri nella rigenerazione delle vecchie pellicole, Angela e Yervant in origine erano pittori ed artisti visivi, poi si impegnarono nella ricerca e nell’ utilizzo di materiali cinematografici di archivio, di cineasti noti e sconosciuti. Dagli anni Settanta in poi non hanno fatto altro che raccogliere materiali cartacei, oggetti, fotografie e filmati che sono divenuti poi il centro delle loro più significative opere ed installazioni. Come i capolavori: Dal Polo all’Equatore (del 1987), Su tutte le vette è pace (1999), Inventario Balcanico (2000), Immagini dell’Oriente: Turismo da Vandali (2001), Oh Uomo! (2004), Ghiro Ghiro Tondo (2007), La Trilogia della Guerra (1995-2004) e Pays Barbare (2013).
CLAUDIO ALMANZI