“All’ennesimo rimprovero di mia moglie ho visto tutto nero e non ho capito piu’ nulla. Volevo riallacciare i rapporti con lei e invece ho spento la vita della donna che amavo”.
E’ la sintesi delle parole che Sebastiano Cannella ha pronunciato ieri sera davanti ai suoi legali, Roberto Ruggiero e Marco Piccardo, che sono andati a trovarlo in carcere.
Il 58enne genovese, che aveva chiamato il 112, l’altro ieri è stato preso dai carabinieri dopo avere strangolato Marzia Bettino sulle alture di San Biagio a Genova Bolzaneto.
Cannella si e’ detto “distrutto e sconvolto”.
“Mia moglie e mio figlio grande – ha aggiunto – mi hanno abbandonato. Mi hanno estromesso dalla vita familiare. Io sarei dovuto andare via da casa per vivere nella dependance della nostra abitazione. E ieri con Marzia avevamo portato alcune cose mie li’ in casa”.
Tuttavia, in quella situazione, secondo quanto raccontato dall’uxoricida, la moglie lo avrebbe rimproverato “dicendomi che tenevo male la casa. E cosi’ non ho capito piu’ nulla”.
La convalida dovra’ essere fissata entro quattro giorni dal fermo di polizia giudiziaria per omicidio.