Mezzo pieno, mezzo vuoto? Alla fine restano le tracce da analizzare per un intenditore come Andreazzoli. La maturazione richiede tempo e pazienza. Non mancano l’uno e l’altra. Il Grifone chiude la parentesi in Francia con un’amichevole solo sulla carta. E una bella vittoria. Finisce 3-2. La partita vive di contatti e scontri. I “girondini” debuttano in Ligue 1 tra pochi giorni. Criscito e compagni si adeguano. Schiacciano l’uva sotto i piedi e raccolgono dopo un avvio etichettato dai padroni di casa. Pressing e due tocchi. Davanti a Radu si presentano Belllanova e Briand. Il primo non aggancia, il secondo spedisce a lato. La squadra soffre la verve. Poi prende le misure. La parte centrale del primo tempo è di marca rossoblù. Rispetto all’annata passata, in attacco si punge. Prova a stappare Pinamonti su sponda di Kouamè. Conclusione a lato. L’ivoriano poi stacca su un cross di Barreca. Un colpo al cerchio senza trovare la botte. Debole tra le braccia di Costil. L’istante arriva. Il vantaggio è siglato da Pinamonti su assist di Lerager. Il pasticcio degli avversari in uscita facilita il compito. Lo spazio è grande come Place des Quinconces. La più estesa in Europa, sostengono da ‘ste parti. Bon. L’appoggio è questione da ragazzi. Il raddoppio arriva con l’artiglieria pesante. Da corner Romulo imbecca Zapata e il colombiano insacca di testa tra le statuine. Ci do io che ci dai tu. Prego, ci dà l’ex Milan. La risposta tarda una decina di minuti. Hwang sgancia un destro che taglia Radu e le distanze dopo un’azione elaborata. I nostri creano più pericoli in area, gli altri armano tiri da fuori. Ci sono cose da registrare di qua e di là. Prima dell’intervallo Pinamonti sfiora il tris, mentre l’autore dell’1-2 ci prende gusto e per poco pareggia.
Sono due le sostituzioni alla ripresa. I francesi spingono al Matmut-Atlantique, lo stadio tirato su per l’Europeo del 2016. E’ San Pandev dalla Macedonia, uno dei subentrati, ad andare a un passo dal mettere l’aureola e recitare la liturgia che predica da una ventina d’anni. Il gioco di gambe denota una freschezza non appassita dalle 36 primavere. Il destro sorvola la traversa. Meglio dalla cintola in su gli uomini di Sousa. Uno che la Serie A l’ha assaggiata sia in campo che in panchina. Pinamonti manca la volèe al centro. Quindi reclama un rigore che ci poteva stare. Gol sbagliato, gol subito. E’ la legge del calcio. De Preville trova la soluzione balistica con un diagonale nell’angolo lontano realizzando il 2-2. Nulla da fare per Marchetti che può solo raccoglierla nel sacco. I transalpini sono più avanti nella preparazione. Si vede quando mollano gli ormeggi e danno giri al motore. I cambi mutano intanto gli interpreti in entrambi gli schieramenti. Il ‘Vecchio Balordo’ riprova a calare l’elmetto con Sanabria. Il portiere calcola male i tempi lasciando la porta incustodita su una situazione che non lo richiedeva. Il paraguaiano inquadra la parabola nello specchio da lunga gittata, un avversario salva in sforbiciata recuperando quel che basta. Indicazioni contrastanti da una parte e dall’altra connotano il finale. Come in tutta la sfida. Provo io che provi tu, ci riesce lui. E’ Hiljemark a depositare sul groppone del Bordeaux il 2-3 che ghiaccia il pubblico. Le maglie difensive sono larghe. Barreca dalla sinistra la mette nel cuore dei sedici metri, il nazionale svedese la sbatte dentro con un preciso rasoterra. Prosit anche con l’aiuto dei guantoni di Marchetti che c’è, alla grande, sulle girate di Basic e Maja. E’ positivo pure il risultato del sesto match stagionale (cinque vittorie e un pari). Qualcosa vorrà dire. O forse no. Al futuro l’ardua sentenza.
GENOA pt: Radu, Zapata, Barreca, Criscito (c), Romulo, Lerager, Kouamè, Romero, Ghiglione, Radovanovic, Pinamonti.
GENOA st: Marchetti, Zapata (15’ Biraschi), Barreca, Criscito (c), Pandev, Lerager (15’ Hiljemark), Kouamè (15’ Sanabria), Romero, Ghiglione (15 Jagiello), Radovanovic (15’ Gumus), Pinamonti (15’ Sandro). A disposizione: El Yamiq, Schafer, Rovella. All. Andreazzoli.
RETI: pt 24’ Pinamonti, 35’ Zapata, 38’ Hwang; st 14’ De Preville, 36’ Hiljemark.