Borgio prepara il 56º festival teatrale estivo, in programma nella cittadina rivierasca dall’8 luglio all’11 agosto
Borgio prepara il 56º festival teatrale estivo, per i prossimi cinque anni, è stato confermato direttore artistico Stefano Delfino, che già era al timone della manifestazione da vent’anni. La conferma è arrivata dalla Conferenza stampa convocata questa mattina nella sala consiliare del Comune.
Primo ad intervenire, il sindaco Renato Dacquino, rieletto da pochi mesi: “La 56ª edizione del festival costituisce un’opportunità che si rinnova ed è un percorso che continua con obiettivi chiari: mantenere la leadership conquistata nel panorama teatrale nazionale, valorizzare le realtà locali collaborando con il territorio, andare in “scena” con Verezzi tutto l’anno”.
i requisiti e, inoltre, aspetto per tutti noi determinante, in questi anni ha saputo conciliare qualità artistica e buon uso delle risorse, rispetto per le esigenze locali, tradizione e innovazione. Per finire i risultati ottenuti in questi anni in termini di copertura economica degli spettacoli e presenze in sala sono stati nell’eccellenza dei festival teatrali nazionali”.
Per quanto riguarda la durata della rassegna, il sindaco prosegue: “Come promesso in apertura del festival un anno fa, vogliamo razionalizzare i tempi; le serate saranno una ventina, qualcosa di più se sarà possibile utilizzare le grotte, Siamo certi che questa impostazione vedrà tutta la comunità locale ancora più attenta a sostenere il Festival e garantirà una migliore accoglienza”.
Conclude Dacquino: “Resta che siamo convinti della necessità di andare in ‘scena’ tutto l’anno: alla stagione estiva bisogna aggiungere l’attrattività della primavera e dell’autunno. Ma per far questo bisogna esserci, e soprattutto uscire dalla logica del lavoro stagionale. Verezzi può e deve vivere tutto l’anno con ritmi diversi, offrendo sempre qualità e relax.
Servono impegno continuo di tutti, collaborazione, esperienza delle tradizioni, racconto, manutenzione responsabile da parte di ogni privato dei propri beni: non solo attenzione a quello che fa il vicino, sarebbe memoria.”
A sua volta, dichiara Delfino: “Ho riflettuto a lungo, prima di accettare l’invito del sindaco Dacquino, che ringrazio per la fiducia e la stima nei miei confronti, perché – dopo vent’anni e anche per ragioni anagrafiche – ritenevo finito un ciclo, concluso tra l’altro con una edizione particolarmente ricca di soddisfazioni per me”. Aggiunge: “Ma dopo un incontro chiarificatore in Comune, gran parte dei miei dubbi si è dissipata.
Un solo rammarico: la contrazione del periodo del festival, che dovrà finire entro Ferragosto, blocca il processo di crescita, riduce gli incassi e fa tornare indietro la manifestazione di una decina di anni. ‘Non capisco, ma mi adeguo’, avrebbe commentato il venditore di pedalò, impersonato a suo tempo da Maurizio Ferrini nelle trasmissioni televisive di Renzo Arbore”.
Conclude il direttore artistico: “Salvo condizionamenti dovuti alla pandemia in piazza Sant’Agostino si terranno una decina di spettacoli, quasi tutti in prima nazionale, mentre nel periodo di Ferragosto è prevista un’appendice con almeno un paio di proposte.
Dal materiale che è già arrivato, e che sto vagliando, credo che, al di là delle difficoltà contingenti, esistano le premesse per costruire un programma interessante, vario e di qualità, con nomi conosciuti, oltre che di solida professionalità”.