Quando ha aperto la porta del pollaio non credeva ai suoi occhi: in un angolo c’era un astore, un grosso uccello rapace, impaurito e sofferente tra le galline, nessuna delle quali aveva subito attacchi.
L’abitante della cascina, in una frazione del comune di Bormida, preoccupata per la salute del volatile, ha subito chiamato i volontari della Protezione Animali, che lo hanno recuperato e ricoverato presso la sede di Savona; qui gli è stata riscontrata l’insensibilità delle zampe, si spera temporanea, dovuta forse a debole folgorazione o ad urto, senza ferite, con un ostacolo e viene conseguentemente curato.
L’astore vive in boschi maturi di conifere e faggete, tra cui vola agevolmente per le ali corte e la lunga coda con cui timona nell’intrico dei rami; caccia scoiattoli, lepri, micromamminferi ed uccelli, che spesso insegue a piedi ed uccide con i potenti artigli; è animale protetto dalla legge sulla caccia ma vittima di bracconaggio, bocconi avvelenati, cattura dei nidiacei e disboscamenti.