Ieri Banca Carige aveva diffidato l’associazione Codacons in merito al modo di diffusione dell’iniziativa che stava operando nei confronti della banca per i risparmiatori e i cosiddetti piccoli azionisti.
In particolare la banca non ha ‘digerito’ l’iniziativa a carattere “massivo” e “le modalità di divulgazione di tale iniziativa” che, secondo la banca si sarebbero “spinte fino a pratiche di volantinaggio indistinto nelle caselle postali, anche di pertinenza di soggetti che non hanno mai avuto rapporti con il Gruppo Banca Carige” e sarebbero “state poste, in particolare, nelle vicinanze di sedi e dipendenze della Banca”, oltre al fatto che Codacons utilizzi “senza il necessario consenso”, il marchio Carige.
Oggi è arrivata la risposta di Codacons nei confronti di Carige che comunica di aver denunciato “formalmente l’istituto di credito alla Banca d’Italia, chiedendo una maxi-sanzione verso Carige”.
“Siamo dinanzi ad un gravissimo quanto intollerabile atto di intimidazione nei confronti di chi difende i consumatori e gli azionisti, si legge in una nota di Codacons. La reputazione di Carige è danneggiata non certo dai risparmiatori truffati ma da chi, secondo la Procura della Repubblica, ha commesso reati enormi a danno degli investitori, al punto che il prossimo 5 marzo si aprirà il processo contro gli ex vertici della banca. Ci chiediamo se Carige, prima di minacciare i risparmiatori con assurde diffide, abbia avviato le doverose azioni di responsabilità verso i propri amministratori oggi sotto processo, e sarebbe curioso sapere se l’istituto, per tutelare la propria immagine e i propri clienti ‘truffati’, abbia richiesto il sequestro delle liquidazioni degli ex manager”.