Aggiornamento. Intorno alle 12 di oggi, con un comunicato congiunto, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, hanno ufficializzato la candidatura alla presidenza della Regione Liguria del sindaco di Genova Marco Bucci, che ha accettato la richiesta dei leader del centrodestra.
Il primo cittadino Marco Bucci, nonostante i problemi di salute, stamane avrebbe accettato di candidarsi alla presidenza della Regione Liguria e quindi di partecipare alla competizione elettorale di domenica 27 e lunedì 28 ottobre.
Una mossa vincente per il centrodestra, che ha spazzato via i vari intrighi e veti incrociati dei partiti dell’alleanza della maggioranza uscente.
Ma che cosa succederà da qui a fine ottobre?
Il sindaco del Comune di Genova non ha alcun obbligo di dimissioni anticipate durante la campagna elettorale e pertanto rimarrà in sella a Palazzo Tursi.
Tenendo presente che i recenti sondaggi gli sono stati favorevoli, in caso di vittoria sono obbligatorie le dimissioni da sindaco e la giunta comunale verrà condotta alle prossime elezioni amministrative di primavera 2025 dal vicesindaco Pietro Piciocchi.
Il centrodestra si potrebbe quindi trovare in una seconda “impasse” per la scelta del successore di Bucci perché il primo partito della coalizione, Fratelli d’Italia, a questo punto sarebbe titolato a reclamare la poltrona del primo cittadino di Genova a scapito del “civico” Piciocchi.
In caso di sconfitta del centrodestra in Liguria, Bucci rimarrà sindaco di Genova, ma il “modello” che finora ha fatto crescere il capoluogo ligure e la regione, con la triangolazione e il determinante appoggio per il nostro territorio a Roma da parte del viceministro genovese del Mit Edoardo Rixi, subirà un duro colpo.
Inoltre, alle eventuali elezioni amministrative della prossima primavera, se il centrodestra non troverà un candidato forte non è escluso che possa perdere e che quindi il Comune di Genova torni a essere amministrato dal centrosinistra (M5S incluso).
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