“Oggi Genova ricorda il magistrato Francesco Coco e i suoi agenti di scorta, Antioco Deiana e Giovanni Saponara, che furono assassinati dalle Brigate Rosse durante gli Anni di piombo”.
Lo ha dichiarato oggi il sindaco Marco Bucci.
“Coco finì nel mirino delle BR per avere difeso lo Stato e le istituzioni democratiche in cui credeva.
Pur essendo cosciente dei rischi a cui andava incontro, non piegò la testa, non si arrese.
Mantenne la schiena dritta e, con lucidità e determinazione, continuò il suo impegno fino all’estremo sacrificio”.
Il procuratore generale presso la Corte d’appello di Genova, durante il sequestro del magistrato Mario Sossi nella primavera 1974 da parte delle Brigate Rosse, rifiutò la trattativa per la liberazione dell’ostaggio.
Le Brigate Rosse l’otto giugno 1976 organizzarono quindi un sanguinoso attentato a Genova contro il magistrato e la sua scorta.
Francesco Coco, il poliziotto e il carabiniere della scorta, furono barbaramente uccisi e l’agguato venne rivendicato anche dai brigatisti detenuti a Torino dove era in corso il processo al cosiddetto “nucleo storico” dell’organizzazione terrorista.