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Buonismo 2: africano condannato, ma per i giudici non si può negare permesso di soggiorno

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Ufficio Immigrazione (foto di repertorio)

Condannato per i reati di ricettazione e commercio di prodotti falsi, si era visto negare dalla questura di Genova il permesso di soggiorno. Uno straniero si è così rivolto all’avvocato che ha presentato ricorso al Tar della Liguria e ha vinto, ottenendo l’annullamento del decreto con cui il Questore si era opposto alla sua permanenza in Italia per motivi di lavoro autonomo.

I giudici hanno accolto la richiesta dell’africano perché “la condanna con provvedimento irrevocabile per reati previsti dalla tutela del diritto di autore, e dagli articoli 473 e 474 del codice penale, comporta la revoca del permesso di soggiorno rilasciato allo straniero e l’espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica. Nel caso in questione, però, l’amministrazione pubblica non ha dimostrato che le sentenze poste a base del provvedimento impugnato sono passate in giudicato. Questo appare confermato dal fatto che il certificato del casellario giudiziale del ricorrente risulti privo di annotazione. Il ricorso deve quindi essere accolto difettando il presupposto, costituito dalla irrevocabilità della sentenza, per l’adozione del diniego di rinnovo del permesso di soggiorno”.