Buonismo e sicurezza. Milano ormai fuori controllo. E’ ancora ricoverato con prognosi riservata il poliziotto di 35 anni accoltellato e gravemente ferito a un occhio, ieri alla stazione di Milano Lambrate, da un marocchino di 37 anni, con diversi pregiudizi di polizia per reati contro la persona, come rapina e sequestro, contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, ma lasciato fuori e mai rimpatriato.
E ora la Polizia è costretta a sparare per fermare gli stranieri pericolosi.
Gli agenti della Polfer sono intervenuti la scorsa notte poco lontano dalla stazione Centrale di Milano, dove un egiziano di 36 anni, lasciato fuori e mai rimpatriato, si era fermato dando in escandescenza e danneggiando arredi urbani.
I poliziotti hanno tentato di bloccarlo mentre agitava una sorta di fionda rudimentale fatta da pietre chiuse all’interno di una stoffa e brandiva un pezzo di marmo recuperato da una lastra che poco prima aveva divelto.
Il nordafricano, verosimilmente sotto effetto di sostanze stupefacenti, si è scagliato con violenza contro gli agenti che, per tutelare la propria e l’altrui incolumità, hanno utilizzato il Taser in dotazione nel tentativo di interrompere la pericolosa azione e, subito dopo, siccome continuava ad avanzare, uno degli agenti ha esploso un colpo di pistola di ordinanza colpendo lo straniero alla spalla sinistra.
L’aggressore è stato quindi soccorso e trasportato all’ospedale Niguarda, dove i sanitari hanno accertato come il proiettile non avesse intaccato organi vitali.
L’egiziano aveva rapinato un marocchino che, portato in ospedale in codice verde a seguito dell’aggressione subita, si era poi allontanato dal Pronto soccorso, facendo perdere le tracce.
L’egiziano era già stato foto segnalato lo scorso 24 aprile a Belluno poiché richiedente protezione internazionale con pratica approvata. In precedenza aveva fatto istanza ad Ascoli, dove la pratica era stata rigettata per irreperibilità.