Via i migranti, apre la “Casa del donatore di sangue” di Avis e Fidas. Se si vuole, le cose si possono fare. E’ la rivoluzione del buonsenso.
Le due associazioni hanno unito le forze e, in collaborazione con il Comune di Genova, hanno dato vita ad un progetto unico in Italia che verrà realizzato nella palazzina adiacente all’ex distributore Q8 alla Foce.
Davanti all’ingresso della Fiera internazionale, quindi, non tornerà più il degrado segnalati più volte dagli abitanti del quartiere.
La nuova Casa del donatore di sangue è stata presentata stamane a Palazzo Tursi dal sindaco di Genova Marco Bucci e dal consigliere comunale delegato alla Valorizzazione Immobili Comunali Mario Baroni.
Sono intervenuti Emanuele Russo, presidente Fidas Genova, Rita Careddu, presidente Avis Genova, e Paolo Strada, coordinatore Centri trasfusionali liguri.
Il progetto anti degrado, nato grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale a concedere la Palazzina ex Q8 alla Foce, dopo il vaglio della Sovrintendenza poiché si tratta di un edificio storico, prevede la costituzione di un’unità di raccolta sangue e plasma con 12 postazioni di prelievo.
A completare la struttura, oltre agli spazi destinati alle due associazioni per l’accoglienza ed il ristoro dei donatori, ci saranno la sede degli uffici delle due associazioni, un auditorium e forse un piccolo centro congressi. L’investimento previsto è di circa 2 milioni di euro.
“E’ un progetto – ha dichiarato Bucci – che finalmente parte. Ho visto tante associazioni e tanti soggetti che collaborano alla sua riuscita e lo considero un grande segnale. Abbiamo concesso a questa iniziativa una palazzina pubblica e ciò dimostra come il Comune sia soltanto un amministratore di beni che sono di proprietà dei cittadini di Genova”.
“Valorizzazione del patrimonio – ha aggiunto Baroni– non significa assolutamente una gestione per fini di cassa, ma per favorire progetti utili ai cittadini”.
Fidas e Avis rappresentano due tra le più importanti realtà presenti nel settore no profit sul territorio nazionale, con oltre 1.900.000 iscritti su base nazionale: Iimportanti il sostegno e l’incoraggiamento delle istituzioni. Vogliamo che il nuovo Centro, il primo in Italia con queste caratteristiche, diventi un punto di riferimento per l’intera nostra Città”.
A margine della struttura vi sarà un’area di parcheggio auto destinata ai donatori.
Dopo l’approvazione del progetto, il completamento dei lavori di ristrutturazione della Casa del donatore di sangue è previsto in 36–42 mesi.
“Siamo riusciti a mettere insieme Fidas e Avis – ha aggiunto la capogruppo di FI Lilli Lauro – importantissime realtà del settore no profit. Però non basta. C’è bisogno di nuovi donatori e i giovani spesso hanno informazioni distorte o ne hanno paura.
Con la creazione dell’addetto alle pubbliche relazioni ‘pro donazione’ si potrebbe, attraverso strade innovative e creative, spingere i ragazzi a donare il sangue.
Né più né meno della stessa figura che opera per promuovere le discoteche, il PR potrebbe essere strategico perché la sensibilizzazione da sola non basta, bisogna fare scelte più efficaci per attrarre potenziali donatori. E’ necessario rinnovarsi e costruire nuovi stimoli intorno a un gesto prezioso e determinante per salvare una vita”.