Alla paurosa frana di Capolungo che il 19 gennaio del 2014 costrinse gli abitanti di cinque casette di lusso affacciate sul mare a lasciare la propria casa, nel tempo sono seguiti diversi contensiosi, ricorsi e contro ricorsi. Oggi, a sorpresa, è stata annunciata una svolta sull’annosa querelle.
La casa più a ponente, abitata dal giudice Luigi Costanzo e dalla moglie, dopo l’ultimo sopralluogo svolto lo scorso 29 dicembre dai tecnici del Comune di Genova su richiesta della famiglia del magistrato in quiescenza risulterebbe in sicurezza e quindi può tornare ad essere abitata. Le altre no.
Per permettere ai coniugi di tornare a casa manca solo l’ordinanza di revoca dello sgombero, che in sostanza è una formalità.
Tempi decisamente più lunghi, invece, per il rientro delle altre quattro famiglie di un avvocato, una psicologa, un docente scolastico, un imprenditore.
La frana di Capolungo è uno degli smottamenti più importanti avvenuti a Genova negli ultimi anni, circa 7mila metri cubi di terra e roccia crollati in mare.
Nervi e Prelo: sfollati di serie A e B
Capolungo, anche il Comune contro i giudici
Frana Capolungo, la Regione valuta ricorso