“Stop al velo islamico integrale. Dalla parte delle vittime. La nuova proposta di legge della Lega contro burqa e niqab è un passo in avanti per la libertà di tutte le donne, il rispetto della loro dignità e la difesa delle nostre tradizioni culturali.
In tal senso, auspico che anche le femministe di sinistra sostengano questa importante iniziativa legislativa.
Ricordo che nel 2018 il Comune di Genova aveva già approvato una mozione della Lega contro questo simbolo di prevaricazione della donna e che dal primo gennaio di quest’anno, a seguito del referendum del 2021, in tutta la Svizzera è entrato in vigore il ‘Burqa ban’ ovvero il divieto di dissimulare il volto nei luoghi pubblici.
Un atto di civiltà che spero possa diventare al più presto legge in Italia, dove molte donne immigrate sono ancora oggi costrette a portare il velo integrale.
La nuova proposta della Lega, depositata in Parlamento, prevede una stretta sulla legge del 1975 che vieta, per motivi di sicurezza pubblica, di nascondere il viso in luoghi pubblici cancellando la deroga in caso di ‘giustificato motivo’.
Il testo prevede inoltre l’introduzione di un nuovo reato, quello di ‘costrizione all’occultamento del volto’, che potrà comportare fino a due anni di carcere e una multa fino a 30mila euro oltre alla preclusione dalla richiesta di cittadinanza italiana.
Il ‘Burqa ban’ della Lega non troverà applicazione unicamente nei luoghi di culto, nei casi di necessità per proteggere la salute propria o di terzi, di sicurezza stradale, di gare sportive che prevedono l’uso di caschi, di attività artistiche o di intrattenimento”.
Lo ha dichiarato oggi il segretario provinciale della Lega e assessore alle Pari opportunità del Comune di Genova Francesca Corso.