Il bus non si ferma, ma viene rintracciato a Brignole
Episodio poco felice ieri, intorno alle 13.20, sotto la galleria di via Archimede a Genova.
Nel pieno del temporale improvviso che si è abbattuto in città, un bus con sigla “4963”, fuori servizio, ha percorso, a velocità sostenuta e pericolosa, sia per l’asfalto reso viscido dalla pioggia, sia per la presenza di traffico, la corsia preferenziale, non curante delle persone presenti sul marciapiede.
Il bus è entrato in una grossa pozzanghera di acqua sporca che si crea sempre, nella parte terminale della galleria, a causa dell’asfalto rovinato.
Il risultato è stato devastante, una giovane che era già fuori dalla galleria si è salvata per un pelo, così come una persona a metà galleria, mentre l’autore di questo articolo è stato colpito in pieno e “lavato” completamente dall’acqua lurida, sollevata dal bus. Non solo lavato in quanto in una borsa a tracolla era presente un computer, documenti e altro materiale.
Il bus naturalmente ha proseguito la sua corsa in piazza delle Americhe, dove è stato fotografato.
Il primo tentativo di raggiungerlo è stato nullo, allo scattare del verde, infatti, malgrado lo scrivente si sia sbracciato per segnalare la propria presenza, ha proseguito per la sua strada entrando nei giardini di Brignole.
La ricerca del mezzo è, quindi, proseguita, cercando di parlare con un controllore dei gabbiotti di Brignole.
Dopo averlo trovato, la prima risposta è stata: “Non ho tempo, mi sto occupando di chiamare un’ambulanza per una signora caduta nel bus” (forse per qualche frenata improvvisa, ndr).
La ricerca è proseguita autonomamente, fino all’individuazione del bus in questione, tramite il numero “4963” e la targa: nessuna traccia dell’autista, ma le porte sono aperte.
Sul posto è presente un altro addetto di AMT, piuttosto impegnato, ci dice di pazientare che è un momentaccio.
Nel mentre un altro autista, scuote la testa e, comprendendo la situazione, si dice dispiaciuto.
L’addetto di AMT, finalmente ci ascolta e cerca di individuare l’autista che alla fine viene rintracciato in un gabbiotto.
L’autista alle rimostranze “cade dal pero” e dice di non avermi visto. Ma come non mi ha visto?! Ha percorso tutta la galleria sulla corsia preferenziale vuota, ha una perfetta visuale con la luce che esce dal tunnel e sa della presenza della pozzanghera: essendo un autista, l’ha percorsa diverse volte.
Inoltre con la presenza di pioggia, soprattutto torrenziale, come quella di ieri, forse, si dovrebbe andare a velocità moderata.
In ogni caso, alle mie rimostranze, chiede scusa. Scuse tardive e non accettate, bastava farle prima.
Il risultato è stato, come da foto: borsa rovinata, scarpe probabilmente da buttare, documenti, biglietti da visita, adesivi rovinati e da buttare, appuntamento saltato, computer, per fortuna, salvo e una lavatrice completa da fare. Grazie! Luca Bartesaghi