“Il calendario venatorio resta in vigore e la caccia continuerà a svolgersi senza interruzioni. Infatti, nonostante il ricorso al Tar delle sezioni liguri di Lac, Wwf, Enpa e Lav, la sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale ha respinto molte delle richieste fatte dalle associazioni, confermando la correttezza del calendario venatorio ligure”.
Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia Stefano Mai.
“Rispetto a quanto contenuto sul calendario – ha precisato l’assessore Mai – le modifiche introdotte dalla sentenza riducono da due a una le giornate aggiuntive da appostamento a ottobre e novembre per la specie ‘cesena’ e anticipano al 31 dicembre, invece del 20 gennaio, la chiusura della caccia alla ‘beccaccia’ e al 20 gennaio, invece del 31 gennaio, la caccia al ‘tordo sassello’.
Inoltre, le modifiche vietano la caccia da appostamento a meno di 500 metri da zone umide frequentate da acquatici, dal 21 al 31 gennaio.
Il Tar solleverà le questioni di legittimità costituzionale sulla mezz’ora dopo il tramonto per la caccia da appostamento alla migratoria e sulla modalità di annotazione del tesserino dopo l’abbattimento ‘accertato’ ma allo stato tale scelta non sortisce alcun effetto immediato e diretto.
In questo senso, Regione Liguria valuterà eventuali azioni a tutela dei contenuti del nostro calendario.
Sono tuttavia amareggiato per la decisione del Tar sulla questione del cinghiale. La legge nazionale consente l’anticipo dell’attività venatoria fin dall’1 settembre, temo che il principio in base al quale far partire la stagione debba iniziare il 1° ottobre, possa portare alle aziende agricole e non solo ingenti disagi”.
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