“Caccia al cinghiale chiusa dai vertici dell’Atc della Spezia anche domenica scorsa. Presidente Roberto Canata e direttore Antonio Bonanini dell’Atc, sostenuti dal consigliere regionale del Pd Juri Michelucci, evidentemente trattano come burattini i membri dell’assemblea del Comitato di gestione del nostro Ambito territoriale di caccia, che il giovedì precedente avevano invece votato a favore del prolungamento dell’attività venatoria fino al 31 gennaio. Altro che ‘correttezza dimostrata nello svolgimento delle loro funzioni’ come dichiarato dall’esponente del Pd”.
Lo ha dichiarato oggi il presidente della IV Commissione Ambiente e Territorio e consigliere regionale Giovanni De Paoli (Lega).
“Nella riunione di giovedì 27 dicembre – ha aggiunto De Paoli – l’Ambito spezzino ha infatti votato a larghissima maggioranza (solo due contrari, i verdi, guarda caso) per il proseguimento della caccia al cinghiale, consentito dalla legge regionale. Presidente e direttore avevano quindi il dovere di darne immediatamente comunicazione ai soci e agli aventi diritto.
Invece cosa hanno combinato? Contravvenendo a quanto votato dall’assemblea (delibera immediatamente eseguibile) hanno preferito continuare a esternare dubbi nei confronti dell’operato di Regione Liguria, facendo in questo modo solo politica e non gli interessi di cacciatori, agricoltori e cittadini che non ne possono più dei danni e dei pericoli causati dall’eccessivo numero di cinghiali sul nostro territorio.
Non è tutto. Perché i vertici dell’Atc della Spezia, a differenza dei colleghi di tutti gli altri Atc in Liguria dove la caccia al cinghiale (dopo il 16 dicembre, ndr) era rimasta regolarmente aperta, in sostanza si sono schierati contro la legge regionale polemizzando, ingiustamente, con l’assessore Stefano Mai.
Si tratta quindi di una presa di posizione politica, ancorché a mio parere illegittima, unica in Liguria in danno dei cittadini e del territorio, nei confronti del centrodestra al governo e dell’assessore Mai, che invece aveva ben spiegato più volte come l’attività venatoria potesse tranquillamente continuare, senza soluzione di continuità, anche nello spezzino.
Infatti, il contingente di cinghiali ‘abbattibili’ nel nostro Atc è stato fissato in 4408 capi, mentre finora ne risultano abbattuti solo 1232 pari al 27,95%. La legge regionale cita testualmente che ‘il contingente dei capi di cinghiale, se non raggiunto, è completato nei mesi di dicembre e gennaio’.
Pertanto, la realtà dei fatti non rispecchia ciò che ha raccontato pubblicamente il consigliere regionale del Pd Michelucci, che si nasconde dietro un dito al pari del presidente Canata e del direttore Bonanini. In realtà, i vertici dell’Atc hanno mancato di rispettare anche la normativa che regola gli enti privati con funzioni pubbliche.
La legge regionale in merito è chiara. Tanto è vero che è stata correttamente applicata da tutti gli altri vertici degli Atc della Liguria, tranne quello della Spezia.
Inoltre, quanto previsto e regolato dalla legge vigente è stato attuato, anche dal punto di vista scientifico, sotto la guida di Ispra. Un proficuo lavoro degli uffici regionali e dell’assessore Mai, che di sua spontanea volontà aveva inviato una chiarissima nota esplicativa agli Atc.
Questi sono i fatti. Ciò che ha sostenuto il consigliere regionale Michelucci e il Pd, come al solito, non risponde al vero”.